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“Se vieni a vivere a Varese ti regaliamo seimila euro”: come funziona il bando per attrarre i giovani in città

Il bando “Vieni a vivere a Varese” è promosso dalla Camera di Commercio locale per attirare manodopera specializzata sul territorio. “La metà dei giovani si trasferisce altrove, scelgono Milano o la Svizzera per gli stipendi più alti”
A cura di Francesca Del Boca
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Sembra la classica offerta di un'isola sperduta nel Mediterraneo, di un borgo di montagna o di un comune disabitato dell'Appennino centrale. Ma non è niente di tutto questo. È il bando della Camera di Commercio di Varese, ricca e popolosa provincia del Nord Italia che promette ben seimila euro a fondo perduto per la manodopera specializzata che scelga di venire a vivere e lavorare in città.

L'annuncio è stato fatto da Mauro Vitiello, presidente della Camera di Commercio di Varese, durante l'ultima assemblea di Confapi Varese. "Vieni a vivere a Varese", è proprio il titolo del bando, che dopo il via libera fiscale è ormai pronto al lancio:  si tratta di una misura che prevede l'erogazione di 2mila euro all’anno spalmati su tre anni, per un totale di 6mila euro, destinati a chi si trasferisce in provincia di Varese per lavorare con contratto (anche a tempo determinato) presso un’azienda locale.

Un territorio che conta quasi un milione di abitanti, classificandosi così tra le aree più popolose della Lombardia insieme alla città metropolitana di Milano e alle province di Brescia e di Bergamo (con cui condivide anche le prime posizioni nella classifica del Pil più alto, ovvero la ricchezza generata dai suoi abitanti e dalle sue industrie). Eppure qualcosa, nel cuore produttivo della locomotiva d'Italia, non torna più.

Nel report mensile di Unioncamere in Italia a maggio era prevista infatti l’assunzione di circa 460mila lavoratori, ma addirittura in un caso su due mancava il profilo professionale richiesto: ben 4 giovani su 10 scelgono di lavorare altrove. Nonostante sul territorio varesino ci siano due Università, istituti tecnici e Its, con tasso di assunzione del 94 per cento per chi termina il percorso di formazione in zona.

E quindi che succede? Il nodo sono proprio gli stipendi, visto che soprattutto nella vicinissima Svizzera il salario è in media di tre volte più elevato di quello italiano (che si aggira intorno ai 24mila euro all'anno). Da qui la misura promossa dalla Camera di Commercio di Varese, che prevede un'iniezione di denaro nelle casse dei professionisti specializzati. "A chi sceglie di venire a Varese diciamo: c’è un territorio che si occupa di te, ti offre un lavoro ma anche servizi, ambiente, qualità della vita", le parole di Vitiello. "Servono proposte da mettere nelle mani degli imprenditori, non sulla carta. Dobbiamo rendere Varese competitiva anche rispetto a chi guarda a Milano o alla Svizzera per qualche centinaio di euro in più".

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