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Scivola e precipita per 300 metri durante un’escursione in montagna: è morta la 46enne Roberta Fognini

Ieri mattina Roberta Fognini, 46 anni, è morta dopo essere scivolata per 300 metri durante un’escursione sul Pizzo Scala, in provincia di Sondrio. La donna viveva con i due figli a Tartano, dove la comunità la ricorda con affetto: “Era una donna dolcissima e gentile”, ha detto il sindaco.
A cura di Alice De Luca
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Si chiamava Roberta Fognini e aveva 46 anni l'escursionista che ieri è morta dopo essere precipitata per 300 metri durante una gita al Pizzo Scala, in provincia di Sondrio. La donna abitava insieme ai due figli adolescenti nel vicino comune di Tartano ed era appassionata di escursioni e percorsi in montagna, come testimoniano le sue foto su Facebook.

L'incidente è avvenuto ieri, domenica 1° giugno. Fognini aveva deciso di approfittare della bella giornata per salire in montagna con due amici, percorrendo un sentiero abbastanza impegnativo ma adatto al suo livello di esperienza avanzato. I tre escursionisti erano già sulla strada del ritorno quando la donna, probabilmente dopo aver messo male un piede, è scivolata ed è precipitata per 300 metri. 

Gli amici hanno immediatamente chiamato i soccorsi e l'allarme è scattato attorno alle 11:30. Sul posto sono arrivate diverse squadre: il soccorso alpino di Morbegno con il Cnsas (Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico), i militari del Sagf (Soccorso alpino della guardia di finanza) e l'elisoccorso decollato da Bergamo, mobilitato dalla centrale operativa dell'Agenzia Regionale Emergenza e Urgenza (Areu) della Lombardia.

I soccorritori hanno raggiunto Fognini ma non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Il corpo della donna è stato recuperato con l'elicottero della guardia di Finanza di Varese.

La comunità di Tartano si è stretta attorno alla famiglia di Fognini: "Roberta lascia un grande vuoto nella nostra comunità avvolta in un mare di tristezza – ha detto il sindaco Osvaldo BianchiniLei teneva aperto il nostro museo del legno, in estate, suonava l’organo in chiesa, era stata con noi in Comune, per un periodo di sostituzione dell’impiegata all’anagrafe, mostrando serietà e disponibilità. Si era fatta apprezzare molto da tutti. Una donna dolcissima che non perdeva mai la pazienza neppure con le persone sgarbate. Una persona gentile, di una gentilezza unica. E spiace anche molto per i suoi due ragazzi, che avevano ancora bisogno di lei".

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