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Scappata da casa un mese fa, morta a Milano e identificata dopo giorni: di Aurora Livoli sappiamo ancora poco

Aurora Livoli, studentessa universitaria 19enne, era scappata dalla sua casa di Fondi (Latina) due mesi fa. Lo zio: “In famiglia aveva tutto. Mai litigi o problemi”
A cura di Francesca Del Boca
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Aurora Livoli (foto da Threads)
Aurora Livoli (foto da Threads)

È rimasta per giorni senza un nome. Poi la foto diffusa dai carabinieri, costretti a divulgare le immagini del suo volto ripreso dalle telecamere di sorveglianza, è arrivata anche sotto gli occhi dei genitori della ragazza: così Aurora Livoli, 19 anni, trovata morta il 29 dicembre nel cortile di un condominio alla periferia di Milano, è stata finalmente riconosciuta dalla famiglia che la cercava da quasi due mesi. 

Le ricerche della famiglia

La 19enne, l'ultima volta, aveva chiamato a casa il 26 novembre scorso. Ben tre settimane dopo aver fatto perdere le sue tracce, quando era scappata dalla sua casa di Monte San Biagio nei pressi di Fondi (Latina) a inizio mese, assicurando di stare bene e chiedendo di non essere mai più disturbata. Una strana telefonata che aveva spinto il padre, titolare del laboratorio odontotecnico del paese, e la madre, architetta, a presentarsi in caserma per sporgere denuncia di scomparsa. "Si era già allontanata qualche volta, ma era sempre tornata", ha raccontato lo zio Massimo Basile a Fanpage.it. "Non ci sono state avvisaglie che stavolta potesse trattarsi di qualcosa di così grave".

L'ultima immagine di Aurora Livoli accanto a un uomo sconosciuto

Il sospetto della famiglia, fin da subito, è infatti quello che Aurora non sia fuggita di sua spontanea volontà. "È andata via senza soldi, senza un cambio, senza effetti personali", sempre lo zio. "Come è riuscita ad arrivare a Milano in queste condizioni? Erano tante le domande, eravamo molto preoccupati e angosciati di questa fuga". Il timore, insomma, è che qualcuno possa averla spinta e aiutata a scappare di casa e a trasferirsi a Milano.

Magari proprio l'uomo ancora senza identità che viene ripreso la notte del 28 dicembre mentre passeggia a suo fianco, e con Aurora fa ingresso dentro un'aiuola del cortile di via Paruta, zona Gorla: è l'ultima immagine della 19enne, che in quello spiazzo d'erba alla periferia del capoluogo lombardo verrà ritrovata la mattina seguente senza più vita, con segni di violenza al collo e ai polsi e con pantaloni abbassati e torace nudo, coperto solo parzialmente da un giubbotto scuro adagiato con fretta sul seno.

Una scena che ha fatto ipotizzare agli inquirenti che la ragazza possa essere stata aggredita prima di morire. L'autopsia, prevista per venerdì, dovrà anche stabilire se abbia subito uno stupro. Nel frattempo i carabinieri coordinati dal pm Antonio Pansa, sono al lavoro nel tentativo di localizzare il cellulare della ragazza e, attraverso le celle telefoniche, ricostruire con gli ultimi movimenti della giovane dove fosse solita trascorrere la notte e dove si sia nascosta in queste settimane.

Aurora Livoli e l’ultimo fotogramma della 19enne, ripreso dalle telecamere di sorveglianza di via Paruta a Milano
Aurora Livoli e l’ultimo fotogramma della 19enne, ripreso dalle telecamere di sorveglianza di via Paruta a Milano

L'università e la famiglia: "Aurora aveva tutto"

È la fine della breve storia di Aurora, ancora piena di ombre da rischiarare. E di domande a cui rispondere ora sembra impossibile. "Viveva in una famiglia benestante, aveva tutto. Non c'erano mai stati problemi o litigi a casa", ha spiegato lo zio. La giovane, nata a Roma e adottata quando aveva sei anni, aveva sempre vissuto tra Monte San Biagio e Fondi. Dopo il diploma all'Itis Pacinotti di Fondi, la stessa scuola di cui fa parte la sede di Santi Cosma e Damiano frequentata dal 14enne suicida a seguito di episodi di bullismo, aveva da poco iniziato gli studi in Chimica all'Università La Sapienza di Roma. "Era una ragazza solare, affettuosa e curiosa. Leggeva tanto, le regalavo i libri e li commentavamo insieme". Ma con tutta evidenza, dentro Aurora, c'era in realtà tanto buio. "Ho Lucifero dentro me", scriveva sui social la ragazzina dando voce a un profondissimo disagio interiore, poi esploso con l'ultima fuga. 

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