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Sanità privata, cooperative di medici e Avis: Letizia Moratti arruola altro personale per vaccinare

Regione Lombardia ha stretto accordi con le strutture sanitarie e sociosanitarie private, con Avis e con le Cooperative dei medici di medicina generale per l’attuazione del piano vaccinale Covid-19. Per la vicepresidente Letizia Moratti si tratta di “tasselli fondamentali in questa nostra battaglia contro il Covid”.
A cura di Simone Gorla
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Regione Lombardia ha stretto nuovi accordi per aumentare il personale impegnato nella campagna di vaccinazione, ma anche per salvaguardare le altre attività non correlate con la pandemia. Tre delibere approvate dalla giunta regionale su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, prevedono contratti con le strutture sanitarie e sociosanitarie private, con Avis e con le Cooperative dei medici di medicina generale per l’attuazione del piano vaccinale Covid-19.

Tre accordi per allargare la campagna di vaccinazione

"Aggiungiamo dei tasselli fondamentali in questa nostra battaglia contro il Covid, grazie anche al coinvolgimento di più attori", ha commentato Moratti, "tutti gli accordi saranno attuati nel rispetto rigoroso delle priorità stabilite dalle indicazioni nazionali e dei criteri del piano vaccinale regionale". L’assessorato al Welfare stanzierà di ulteriori 32 milioni di euro destinati nello specifico alle attività di somministrazione. Sarà inoltre prevista l’individuazione di una specifica funzione non tariffata da riconoscere a tutti gli erogatori (sia pubblici che privati) a fronte dell’attivazione degli ambulatori vaccinali per le inoculazioni anti Covid-19. Complessivamente, le risorse previste sono pari a 48 milioni, già stanziati in bilancio.

Strutture private e coop di medici anche per l'organizzazione

Sia alle strutture sanitarie private che alle cooperative dei medici di medicina generale verranno riconosciute tariffe per le attività organizzative (adesione, prenotazione, registrazione nei sistemi informativi) attraverso l’attribuzione di una quota pari a 4,50 euro per singola somministrazione. Previsto un monitoraggio dello stato di salute dei soggetti vaccinati nei due mesi successivi alla somministrazione. "Un particolare di rilievo anche tenuto conto della tipologia dei pazienti presi in carico delle cooperative che sono prevalentemente affetti da patologie croniche”, spiega Moratti. Le cooperative, oltre a supportare i Medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, dovranno garantire almeno due linee vaccinali, assicurando l’erogazione complessiva di almeno 150 vaccinazioni al giorno, sei giorni su sette. Per questo accordo, fino a giugno, è previsto uno stanziamento di 8 milioni di euro.

Avis vaccinerà i donatori e i loro familiari

C'è poi Avis che mette a disposizione i propri professionisti per la vaccinazione dei donatori e dei familiari in considerazione dell’importanza che la donazione ricopre nell’ambito delle cure. Viene previsto il mero riconoscimento della tariffa di somministrazione pari a 6 euro. All’interno di questo accordo, le singole Avis provinciali e comunali provvederanno a sottoscrivere appositi accordi contrattuali con le Ats di competenza. Il supporto garantito da Avis consisterà nella messa a disposizione del personale amministrativo e sanitario necessario per la copertura e operatività delle postazioni vaccinali.

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