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Samuele Vegna replica alle accuse del consigliere Albiani: “Voglio denunciarlo per diffamazione”

L’attivista Lgbtq+ ed ex militante del Pd Samuele Vegna sta affrontando un processo per stalking nei confronti del consigliere comunale Michele Albiani. Il 28enne, però, respinge ogni accusa dicendo che procederà a “denunciarlo per diffamazione”.
A cura di Enrico Spaccini
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Samuele Vegna, attivista Lgbt+, e Michele Albiani, consigliere comunale Pd (foto da Instagram)
Samuele Vegna, attivista Lgbt+, e Michele Albiani, consigliere comunale Pd (foto da Instagram)

Con un video pubblicato su Instagram nella serata di mercoledì 20 marzo, il consigliere comunale, responsabile Diritti del Pd e attivista Lgbtq+ Michele Albiani ha raccontato di essere stato vittima di stalking dal 2021 al 2023. Per questa vicenda è in corso un processo, con la prossima udienza che si terrà a maggio. A essere accusato è Samuele Vegna, anche lui attivista Lgbtq+ e ormai ex militante del Pd. Intervistato da Fanpage.it, il 28enne ha raccontato la sua versione dei fatti che gli vengono contestati sostenendo di essere stato "diffamato" da Albiani e annunciando che presenterà querela nei suoi confronti: "Mi sono stati attribuiti messaggi che non ho mai inviato e presunte minacce che non ho mai rivolto a nessuno", afferma, "mi ha chiesto 200mila euro, ma non gli permetterò di distruggere la mia reputazione".

L'aggressione del 2018 e il progressivo allontanamento dagli eventi e dalle riunioni

Vegna racconta come l'intera vicenda abbia avuto inizio nel 2018. A quel tempo, quando aveva ancora 22 anni, studiava all'Università Bocconi di Milano. Erano all'incirca le 13 di lunedì 17 settembre quando, in seguito a un diverbio, è stato insultato e pestato da uno sconosciuto perché omosessuale. Albiani all'epoca era già responsabile Diritti del Pd di Milano e, venuto a conoscenza dell'aggressione subita da Vegna, contribuì a organizzare un presidio "per lui e per tutte le persone vittime di odio insensato".

"Già ci conoscevamo perché frequentavamo lo stesso circolo Pd di Porta Genova", ricorda Vegna, "ma a quel tempo non ero così tanto attivo politicamente". Dopo quegli eventi, però, sarebbe successo qualcosa che ha portato l'attivista oggi 28enne a essere sempre più ai margini di eventi e riunioni. Secondo lui, dietro a questo suo progressivo allontanamento ci sarebbe stato proprio Albiani e, continua Vegna, "tramite i miei legali feci una diffida per diffamazione".

La denuncia per stalking nei confronti di Vegna e il processo

Passano gli anni e Albiani si candida per un posto da consigliere comunale a Milano per il Pd. Allo stesso tempo, afferma Vegna, "mi viene proposta la candidatura a Municipio 4. Era il 2021 e l'obiettivo era prendere il suo posto, quando poi sarebbe entrato a Palazzo Marino, e diventare responsabile Diritti per il Pd. Cosa che non è mai accaduta".

È proprio dopo la sua elezione in Consiglio comunale che Albiani decide di denunciare Vegna per stalking. Il consigliere sostiene di aver ricevuto messaggi infamanti e minacce da lui, arrivando anche agli appostamenti sotto casa. "Mi sono stati addebitati dei messaggi di Grindr che usavo raramente e di sicuro non per fare minacce", si difenda Vegna, "che andavo sotto casa a minacciarlo, ma io non sapevo nemmeno dove abitasse. L'ho scoperto attraverso la querela che ha sporto contro di me".

Il processo nei confronti di Vegna, intanto, sta andando avanti. Lo scorso dicembre, attraverso il suo avvocato, l'attivista ha chiesto la giustizia riparativa, perciò si è aperto un percorso di mediazione che si concluderà a maggio. "Lui può ritirare la querela in qualunque momento", ribadisce il 28enne, "intanto tramite il mio legale procederò a quererarlo per diffamazione. Ho ricevuto molta solidarietà e adesso posso difendermi in sede giudiziaria".

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