Riaperto il caso sulla morte di Francesco Ancona, indagata la moglie: fu assolta per tentato omicidio contro il figlio

Fu assolta in un processo per tentato omicidio nei confronti del figlio Giovanna Navarra, la 74enne ora indagata per la morte del marito Francesco Ancona. 38 anni fa l'uomo fu trovato morto sul ciglio di una strada a Mortara, in provincia di Pavia. Il caso fu archiviato come suicidio, ma ora la Procura lo ha riaperto con l'ipotesi che sia stata proprio Navarra a commissionare l'uccisione del marito a un sicario. Nel luglio del 2024 la donna era stata processata e infine assolta dall'accusa di tentato omicidio nei confronti del figlio, all'epoca b con il quale avrebbe portato avanti una burrascosa convivenza. Anche il presunto sicario, un 53enne, fu assolto come Navarra su richiesta del pm, perché il fatto non costituiva reato.
Le indagini erano scattate dopo che la prima persona a cui Navarra si sarebbe rivolta per commissionare il delitto, aveva avvisato la Polizia di Castellammare del Golfo. Gli agenti avevano condotto approfondimenti anche con l'utilizzo di intercettazioni. La pensionata e il presunto complice, a cui avrebbe promesso 8mila euro, erano comparsi davanti al giudice dopo essere stati rinviati a giudizio. Nel processo, svoltosi con rito abbreviato, era stata accolta la posizione degli avvocati difensori. Secondo i legali, non era stata commessa nessuna vera azione per portare a termine l’omicidio e nemmeno dalle intercettazioni erano venute fuori condotte che avevano effettivamente avviato le procedure per mettere a segno il reato. Da qui la sentenza di assoluzione del giudice.
Ora però la donna risulta indagata per la morte del marito Francesco Ancona, avvenuta l'11 febbraio del 1987. L'uomo fu trovato morto con ferite alla testa sulla provinciale 26 nel Pavese. Dagli esami fatti emerse che le ferite riportate dalla vittima erano compatibili con un'incidente stradale. Secondo le ricostruzioni che furono fatte all'epoca dagli inquirenti, l‘uomo si gettò sotto a un camion perché angosciato dalla recente perdita di lavoro, dalla malattia e da una crisi con la moglie.
Diversi elementi però non tornavano: Ancona non aveva ferite sul resto del corpo e i vestiti erano intatti. Nonostante la strada dove il corpo era stato trovato fosse molto trafficata, il cadavere fu visto solo dopo molte ore dalla morte. A questo si aggiunge uno strano odore di benzina che una delle figlie, all'epoca 13enne, ha detto di aver sentito avvicinandosi al corpo del padre. La nuova ipotesi del pm Alberto Palermo, quindi, è che ad ucciderlo possa essere stata la moglie, aiutata da un sicario. Il presunto complice, iscritto anche lui nel registro degli indagati, si chiama Domenico Scarfò ed è un 70enne amico di famiglia residente a Vigevano.
Nel frattempo la salma di Ancona è stata riesumata giovedì e la prossima settimana sarà sottoposta a una nuova autopsia.