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Resta in carcere lo studente arrestato per la violenza sessuale all’Alcatraz, ma lui nega: “Era consenziente”

Il 20enne arrestato il 24 febbraio per violenza sessuale deve rimanere in carcere. Secondo il gip avrebbe approfittato della “poca lucidità” di una studentessa americana conosciuta alla discoteca Alcatraz di Milano per abusare di lei.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Deve restare in carcere il ragazzo di 20 anni arrestato nel primo pomeriggio di sabato 24 febbraio con l'accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una studentessa americana 20enne. Lo ha deciso il gip di Milano Massimo Baraldo che ha deciso di accogliere la richiesta di custodia cautelare della pm Barbara Benzi. Basandosi su quanto ricostruito dalle indagini della polizia, il giudice ha ritenuto che a carico del 20enne ci siano "gravi indizi di colpevolezza" del fatto che avrebbe "approfittato della situazione di poca lucidità" della ragazza per portarla in un parcheggio poco distante dalla discoteca Alcatraz "per abusare sessualmente" di lei.

L'incontro in discoteca e la scusa della sigaretta per uscire

I due giovani si sarebbero conosciuti nella discoteca di via Valtellina dove entrambi stavano trascorrendo la serata tra venerdì e sabato 24 febbraio. Il 20enne, verso le due di notte, avrebbe convinto la ragazza a seguirlo al balcone dove hanno bevuto un cocktail. Dopodiché l'avrebbe invitata ad andare fuori per fumare una sigaretta.

Una volta arrivati all'esterno della discoteca, lui l'avrebbe presa per un braccio portandola sulla rampa che conduce al piano sopraelevato del parcheggio di un supermercato. In quel momento avrebbero incontrato due ragazzi che intuiscono che qualcosa non va. Il 20enne gli avrebbe detto che stava accompagnando la ragazza in bagno, ma uno dei due decide di restare lì in zona mentre l'altro è andato ad avvisare la security della discoteca.

L'intervento dei buttafuori e l'arresto del 20enne

In quei minuti sarebbe avvenuto lo stupro denunciato dalla studentessa americana. Il ragazzo rimasto sul parcheggio ha messo a verbale di aver sentito la ragazza che "in italiano" gridava "aiuto" e all'arrivo dei buttafuori dell'Alcatraz la presunta vittima era a terra spogliata, mentre il ragazzo avrebbe provato a scappare.

La chiamata al 112 è arrivata alle 2:24. Gli agenti della polizia hanno subito sentito i testimoni ed effettuato i primi rilievi. L'arresto del 20enne, italiano con origini egiziane, è scattato nel primo pomeriggio di sabato. Il gip Baraldo non lo ha convalidato per una questione tecnica di flagranza, essendo avvenuto ore dopo il presunto reato, ma ha disposto la custodia cautelare in carcere per "gravi indizi di colpevolezza".

Nell'ordinanza, il giudice ha affermato che l'indagato avrebbe "approfittato della situazione di poca lucidità della persona offesa per convincerla a recarsi in un luogo appartato per abusare sessualmente della stessa". All'interrogatorio di convalida il 20enne ha parlato di rapporto "consenziente".

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