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Respinta la richiesta di sorveglianza speciale per due anni per il rapper Baby Gang

È stata respinta la richiesta di sorveglianza speciale nei confronti del rapper Baby Gang.
A cura di Ilaria Quattrone
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È stata respinta la richiesta di sorveglianza speciale per due anni nei confronti del rapper Baby Gang: come spiegato a Fanpage.it da Niccolò Vecchioni, avvocato del cantante, è stata depositata infatti la decisione del tribunale di Milano. Era stata la Questura di Sondrio a richiedere la misura nei confronti del 20enne, all'anagrafe Zaccaria Mouhib.

La richiesta della Questura di Sondrio

La richiesta era stata ovviamente contestata dal legale del rapper. L'udienza, presieduta da Fabio Roia, si era tenuta il 10 marzo scorso davanti ai giudici della sezione misure di prevenzione. La Questura, per motivare la richiesta, aveva presentato oltre trecento pagine. Lungo il testo, il 20enne era stato definito come una persona "socialmente pericolosa" e dedita "alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica". Sono state poi elencate le denunce che Baby Gang ha ricevuto tra il 2020 e il 2021.

Le accuse di rapina nei confronti del rapper

Il rapper ventenne era stato inoltre arrestato il 20 gennaio scorso con l'accusa di alcune rapine commesse tra Milano e Vignate. Oltre a lui, sono stati accusati i colleghi Neima Ezza e Samy Free. Il 10 febbraio era stata accolta la richiesta di scarcerazione presentata sempre dal suo avvocato. Nella richiesta, il legale aveva contestato alcune lacune presenti nell'analisi probatoria: i tabulati telefonici dimostrerebbero che il ragazzo, al momento delle rapine, non si sarebbe trovato in quei luoghi.

Inoltre sarebbero stati evidenziati degli errori anche nel riconoscimento fotografico dove non è stata presa in considerazione l'ipotesi che, le tue vittime, potessero sbagliare: "Risulta tutt'altro che remota nel caso di specie: basti osservare che con il medesimo atto ricognitivo entrambe le persone offese hanno indicato come uno dei due rapinatori un altro giovane", ragazzo che le indagini hanno poi accertato essere totalmente estraneo ai fatti. Questa erronea identificazione "pregiudica gravemente l'efficacia probatoria delle individuazioni fotografiche".

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