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Qualità della vita in Lombardia, Milano non è una città per giovani e bambini. Bene Cremona, male Pavia

Secondo l’ultimo report del Sole 24 Ore sul benessere in Italia Milano è un paese per anziani, poco vivibile per bambini e giovani. Premiata Cremona, male Pavia. In netta ripresa dopo la fine della pandemia Bergamo e Lodi.
A cura di Francesca Del Boca
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Come vivono in Lombardia bambini, giovani e anziani nel 2022? Ce lo dice l'ultima ricerca del Sole 24 Ore, che ogni anno valuta la qualità della vita nelle varie province d'Italia secondo diversi parametri, divisi per le tre fasce d'età. Che fotografia ha scattato dunque della nostra regione? Se in testa alla classifica della "dolce vita" troneggiano Toscana ed Emilia-Romagna, la Lombardia guadagna comunque una buona posizione dentro questa indagine sul benessere. Meno se si guarda il solo caso di Milano.

Il caso di Milano

Si può davvero affermare che Milano sia "un paese per vecchi". Il capoluogo lombardo è infatti al 60esimo posto in Italia per quanto riguarda la qualità di vita dei bambini, nonostante primeggi per posti negli asili nido e percentuale di bambini che fanno sport: a penalizzarla pesantemente, il sovraffollamento delle classi e soprattutto lo spazio abitativo ridotto (peggio di lei, solo Roma e Napoli). Un problema comune a tutte le province della Lombardia, ad esclusione di Sondrio. Male anche il parametro che riguarda i delitti a danni dei minori. Ancora peggio per i giovani. Qui Milano si piazza al 95esimo posto della classifica: se primeggia per occupazione giovanile e per i locali, va peggio sul fronte dell'imprenditoria e soprattutto per canoni di locazione alle stelle. All'opposto invece la qualità della vita degli anziani: qui Milano si guadagna il posto numero 9, trascinata da una lunga speranza di vita (e frenata dall'inquinamento acustico e dalla carenza di infermieri).

Le province lombarde

Venendo alle altre province della regione, l'indagine sul benessere del Sole 24 Ore incorona Cremona (al 5 posto) e Brescia (al 9) come luoghi ideali per le giovani generazioni: premiata la presenza di imprese che fanno e-commerce, l'età media al parto e le numerose aree dedicate allo sport. Poco attrattive Lodi (64esima posizione) per la carenza di bar e discoteche e Pavia (71esima posizione) per gli elevati affitti del centro dovuti alla presenza dell'università. Per quanto riguarda il benessere dei piccoli, non spicca in realtà nessuna realtà lombarda: la peggiore è Como (al 34esimo posto) e la migliore Lecco (al 16esimo, seguita da Cremona al 18esimo). Molto bassa ancora Pavia, che scende al 70esimo posto per colpa degli edifici scolastici carenti di servizi essenziali come palestre e mense. Di altro tenore invece i parametri sulla qualità di vita degli anziani. Si riprendono innanzitutto Bergamo, Lodi e Cremona, che mesi precedenti avevano fatto registrare la più bassa speranza di vita a causa della pandemia: Lodi e Bergamo si piazzano infatti intorno alla 20esima posizione (anche se a Lodi c'è grandissima carenza di medici specialisti, e a Bergamo l'esposizione perenne all'inquinamento acustico), addirittura al 7 posto Cremona. Pavia, in basso nelle altre voci della lista, qui recupera al 37esimo posto – appesantita però da un aspettativa di vita decisamente più bassa rispetto alla media. Bene anche Sondrio, al 14esimo posto.

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