Quali sono cantieri e progetti sotto la lente della Procura nell’inchiesta urbanistica a Milano

Non solo modernissimi condomini residenziali sorti al posto di palazzine da pochi piani, ovvero i circa 150 cantieri bloccati dalla Procura in città. Ora, nell'ultima tranche dell'inchiesta sull'urbanistica portata avanti dai pm Petruzzella, Filippini e Clerici sono finiti anche maxi progetti come le "rigenerazioni" degli scali ferroviari o delle periferie, dal Villaggio Olimpico di Milano Cortina 2026 allo Scalo Romana, le infrastrutture intorno all’arena Santa Giulia, le aree limitrofe a San Siro e gli "snodi"suburbani della Milano 2050, da Cascina Gobba al Figino, passando per Famagosta, Opera e Linate.
Progetti da centinaia di milioni di euro, alcuni ancora soltanto sulla carta, altri già realizzati o in fase di realizzazione, che stanno trasformando il capoluogo lombardo nella città dei grattacieli alla velocità della luce: dal 2015 al 2024 nel capoluogo lombardo sono stati infatti realizzati 17 milioni di metri cubi di nuove costruzioni residenziali, e 29 milioni di non residenziali, con i prezzi del mattone che in neanche dieci anni sono saliti del 50 per cento.
Lo studentato da 1400 posti dei Giochi Olimpici 2026
Al centro delle indagini, così, c'è anche lo studentato da 1.400 posti che, al termine dei Giochi olimpici nel 2026, è destinato a diventare il più grande d'Italia. Un progetto di cui si sarebbe discusso in Commissione Paesaggio nelle sedute del 5 ottobre 2023 e del 7 marzo 2024, alla presenza anche dell'architetto Alessandro Scandurra che, stando a quanto sostiene la Procura, avrebbe ricevuto come "utilità" da parte della società costruttrice Coima incarichi remunerati con parcelle per 138.873 euro "piegando così l'esercizio della sua funzione valutativa in seno alla commissione in favore di Coima" proprio per quanto riguardava il "Piano integrato di intervento Zona Speciale Porta Romana- Accordo di programma Scali ferroviari".
Torre Futura e l'arena in zona Santa Giulia
Altri grandi progetti citati sono poi Torre Futura, uno dei primi tasselli di sviluppo dell’area dello Scalo Farini (un grattacielo da oltre 20 piani che dovrebbe sorgere al posto della storica ex residenza dei ferrovieri del quartiere Farini) e il progetto che riguarda la zona di Santa Giulia, dove sorgerà l'arena che al termine dei Giochi invernali ospiterà eventi sportivi, culturali e musicali. In quest’ultimo caso, secondo le indagini, si sarebbe previsto uno studio di fattibilità riguardo due progetti infrastrutturali affidati alla J+S, ovvero lo sviluppo delle infrastrutture interne al comparto nord di Milano Santa Giulia e l'ampliamento dello svincolo di Mecenate sulla tangenziale est A51.
Il Pirellino
Ma non solo. Sotto la lente dei pm milanesi c'è anche il cosiddetto Pirellino, ex palazzo comunale in via Pirelli comprato nel 2019 dalla società di sviluppo immobiliare Coima di Manfredi Catella (indagato) e riprogettato dagli architettura Diller Scofidio + Renfro (DS+R) e Stefano Boeri Architetti, con la riqualificazione dell'edificio già esistente e l'aggiunta di una "Torre Botanica" simile al Bosco Verticale. Un progetto per cui, stando alla Procura, lo stesso Boeri avrebbe "esercitato pressioni" sull'assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi (di cui è stato chiesto l'arresto) e sul sindaco Beppe Sala (indagato) perché, dopo due no, ricevesse parere favorevole in Commissione Paesaggio.
Gli altri progetti e cantieri sotto accusa nell'inchiesta
E ancora vengono citati la Goccia alla Bovisa, un’area industriale dismessa nella zona nord ovest della città con 33 ettari di bosco, destinata a ospitare il nuovo campus del Politecnico, su cui l’ex presidente della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni, omettendo di dichiarare il conflitto di interessi, ha partecipato alla valutazione esprimendo un parere favorevole; la Torre di via Palizzi in zona Musocco/Certosa progetto per una torre commerciale e residenziale di 20 piani; l'isolato di via Verziere 11 e via Cavallotti, su cui Alessandro Scandurra avrebbe ricevuto da Kryalos SGR S.p.A. circa 2.579.127 euro a fronte dell'emissione di fatture per prestazioni professionali, omettendo di dichiarare il conflitto di interessi esistente e partecipando al voto della Commissione per il Paesaggio, "condizionando quindi l'attività della Commissione a vantaggio di queste pratiche edilizie".
Per chi indaga, tutte spie di "operazioni di vasta speculazione intensiva" basate su favori, corruzione e omissioni per costruire senza limiti. Tra loro anche i cosiddetti "nove nodi" della Milano 2050, verso le quali Giuseppe Marinoni, secondo i pm, cercava di convogliare i più grandi sviluppatori immobiliari (Coima, Hines, Lendlease, Euromilano, Nhood, Redo, Unipol) per realizzare edilizia libera privata, da edulcorare con quote di edilizia residenziale pubblica per ottenere il via libera del Comune, in stretta partnership con altre aziende con le quali Marinoni aveva consulenze, incarichi o collaborazioni. Si tratta di Cascina Gobba, San Donato, Baggio (Bisceglie), Fiorenza ("Nodo Nord Ovest" con Cascina Merlata, Stephenson, MIND-ExExpo), Famagosta, Linate, Opera, Assago, Figino (Molino Dorino).