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Protesta taxi in stazione Centrale a Milano, servizio sospeso: cosa sta succedendo

Questa mattina, lunedì 15 settembre, i tassisti milanesi hanno indetto un presidio accanto alla Stazione Centrale per protestare contro Ncc (il servizio di noleggio auto con conducente) e, nello specifico, contro Uber. Per rimarcare la propria posizione, i conducenti hanno deciso di sospendere il servizio taxi. I motivi della protesta.
A cura di Giulia Ghirardi
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"Concorrenza sleale, chiediamo più controlli". È questo lo slogan alla base del presidio indetto oggi, lunedì 15 settembre, dai tassisti milanesi per protestare contro Ncc (il servizio di noleggio auto con conducente) e, nello specifico, contro Uber. Per rimarcare la propria posizione, i conducenti hanno deciso di sospendere il servizio taxi.

La manifestazione, iniziata all'incirca alle ore 12:00 di questa mattina, è stata organizzata nel parcheggio riservato alle automobile in piazza Duca d'Aosta, accanto alla stazione Centrale di Milano. I tassisti che hanno preso parte al presidio hanno fatto sapere di non voler accettare corse, escluse quelle quelle di stretta necessità verso gli ospedali. Per questo, tutti i potenziali clienti in cerca di una vettura sono stati reindirizzati sull'altro lato della stazione, in piazza IV Novembre, dove i taxi non hanno interrotto la propria attività.

I motivi della protesta

Attraverso il presidio e l'interruzione del servizio l'obiettivo dei tassisti è quello di portare attenzione contro l'abusivismo e chiedere più controlli sui servizi di noleggio auto con conducente, in particolare quello di Uber che, da tempo, si presenta come uno dei principali competitor: “I tassisti di Milano alzano la voce contro una situazione diventata ormai insostenibile. Non si può andare avanti così: hanno calpestato ogni logica, siamo in un mondo al contrario”.

Ma perché si parla di concorrenza sleale? Secondo i manifestanti, sarebbero ormai troppe le "disparità" e le ingiustizie a dividere tassisti e conducenti di auto a noleggio. All'obbligo del tassametro, il rispetto di turni precisi, vincoli di territorialità e il rischio di provvedimenti disciplinari per i primi, corrisponderebbero, infatti, la libertà di fare "il prezzo che vogliono", il poter “arrivano da tutta la regione per lavorare a Milano” con la possibilità di lavorare h24 senza il rischio di provvedimenti disciplinare per i secondi.

La lettera di Sistema Trasporti alla Prefettura di Milano

A seguito delle proteste indette dai tassisti milanesi, il Sistema Trasporti ha inviato una lettera al Prefetto di Milano per segnalare "la gravità delle nuove minacce di blocchi" da parte dei tassisti.

"In uno Stato di diritto non esistono zone franche: i blocchi e gli scioperi selvaggi sono forme di protesta illegittime ed espressamente escluse dal protocollo firmato in Prefettura", ha dichiarato Francesco Artusa, presidente di Sistema Trasporti, associazione per il trasporto privato di Ncc e bus turistici.

Per questo, l'associazione "chiede che venga garantita la presenza delle forze dell'ordine nei siti cittadini indicati come obiettivo delle proteste", per tutelare la mobilità pubblica e il diritto al lavoro degli Ncc. "Chiediamo al Prefetto e al Comune di far rispettare gli impegni presi e di garantire a tutti regole di legalità e correttezza professionale", ha concluso Artusa.

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