Prosegue il processo su Piazza della Loggia: il presidente del tribunale rifiuta l’astensione del giudice

Il presidente del Tribunale di Brescia, Stefano Scati, ha respinto la richiesta di astensione avanzata dal giudice Roberto Spanò dopo il provvedimento del Consiglio superiore della Magistratura, che aveva archiviato la questione di incompatibilità legata alla presenza della moglie in procura. Il magistrato è quindi legittimato a concludere i processi pendenti, tra cui anche quello sulla strage di Piazza della Loggia, a Brescia, per il quale è imputato davanti alla Corte d'Assise Roberto Zorzi, accusato di essere uno degli esecutori materiali dell'attentato neo fascista del 28 maggio 1974. Le udienze riprenderanno il 20 ottobre.
Tutto è iniziato nel 2023, dopo che la presidente della Seconda sezione penale Cristina Amalia Ardenghi ha sollevato davanti al Consiglio Superiore della magistratura una questione di incompatibilità tra il giudice Spanò, presidente della prima sezione penale, e la moglie Roberta Panico, magistrata nella Direzione distrettuale antimafia. Il Csm ha avviato le pratiche per il trasferimento di Panico, bloccate dalla decisione di un nuovo trasferimento da parte di Spanò, che ha chiesto di passare al settore civile dopo un'intera carriera spesa nel penale, con il processo per la strage di Piazza della Loggia in corso.
Decaduti i presupposti per l'incompatibilità, visto il trasferimento di Spanò, il Csm ha archiviato la questione. Il giudice ha comunque deciso di presentare al presidente del Tribunale di Brescia una richiesta di astensione in merito a 5 procedimenti davanti alla Corte d'assise da lui presieduta: in particolare quelli sugli omicidi di Sana Cheema, di Nerina Fontana e di Santina Delai, oltre al procedimento a carico del neofascista veronese Roberto Zorzi. Scati ha però rigettato la richiesta di astensione: "Nessuno dei consiglieri – scrive il presidente del tribunale – ha posto in dubbio la legittimazione del dottor Spanò, anche sotto il profilo della terzietà, a concludere i processi pendenti".