Primo accordo tra gli inquilini del Pio Albergo Trivulzio e il fondo Invimit: cosa cambia

Il Pio Albergo Trivulzio è uno storico istituto assistenziale di Milano al centro di diverse polemiche e fatti di cronaca. Da oltre un anno, per esempio, gli inquilini che vivono negli immobili, che fanno parte del patrimonio dell'Istituto, sono in protesta a causa della decisione di cedere una parte di questi al fondo Invimit così da poter sanare i debiti del Pat. Una scelta che ha da sempre sollevato alcuni dubbi a causa soprattutto del possibile innalzamento degli affitti da parte di Invimit.
Nella giornata di ieri, lunedì 30 giugno, però nella sede di Invimit è stato raggiunto un primo accordo tra i sindacati, che rappresentano gli inquilini del Pio Albergo Trivulzio a Milano (Sunia, Sicet e Unione inquilini) e la società del ministero dell'Economia e finanze con la quale il Pat ha costituito il fondo che, alla fine dello scorso novembre, ha iniziato a conferire gli immobili del patrimonio.
L'accordo infatti riguarda i nove stabili conferiti proprio a novembre 2024. In particolare quelli che si trovano in piazza del Carmine 1, piazza Mirabello 1, piazza Mirabello 5, via della Moscova 25, via Montebello 7/via San Marco 20, via Curtatone 14/ via Orti 29, C.so P.ta Romana 116/116 a, via Petrarca 2, e via Poma 48.
L'accordo permette agli inquilini residenziali di rinnovare il proprio contratto di locazione, permette di estendere l'utilizzo del canone concordato a tutto il patrimonio abitativo con contratti da sei anni più due, fissa dei valori base degli affitti che sono rapportati sia alla zona che allo stato manutentivo degli immobili. Sono inoltre previsti abbattimenti progressivi sul canone fino al 35 per cento di sconto per i nuclei familiari che avranno redditi Isee inferiori a 35mila euro.
E ancora ci saranno tutele per anziani e invalidi sia rispetto alla durata contrattuale che nelle fasce di abbattimento degli affitti. Il fondo poi dovrà prevedere piani di manutenzione negli stabili, che saranno condivisi con i sindacati degli inquilini. Inoltre la proprietà si impegnerà a non usare il patrimonio del Pat per gli affitti brevi. Sarà anche introdotto in un accordo integrativo con riguardo ai vecchi contratti a canone concordato, il principio secondo cui il canone non dovrà incidere più del 30 per cento sul reddito netto del nucleo familiare. Nel caso di superamento del rapporto, il canone avrà un aumento massimo del 20 per cento.
"Come Sindacati crediamo che le mobilitazioni, siano state determinanti per il raggiungimento di un accordo con Invimit, accordo che riteniamo positivo in quanto tutela non solo le condizioni di fragilità, sulle quali c’è comunque una particolare attenzione, ma tutti gli inquilini coinvolti, con l’applicazione del canone concordato a prezzi inferiori a quelli di mercato", ha fatto sapere in una nota stampa Sunia.
"Rimane invece aperta la questione del rapporto con il Pio Albergo Trivulzio, che è ancora proprietario della maggior parte degli stabili, in particolare di quelli con caratteristiche più popolari, che sta continuando da molti mesi a rifiutare un confronto con le Organizzazioni Sindacali degli inquilini", ha però aggiunto.
Per questo motivo viene chiesto al Pat, al commissario Paolo Francesco Tronca e a Regione di aprire un tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali.