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Pregliasco spiega quando ci sarà il picco di Omicron e perché la Lombardia diventerà arancione

Il picco dei contagi in Lombardia potrebbe essere raggiunto tra due settimane e questo potrebbe portare a un passaggio in zona arancione. A causare l’aumento dei contagi è la velocità con la quale circola la variante Omicron: “Siamo un po’ il focolaio italiano di Omicron”, ha detto il professore Fabrizio Pregliasco a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il virologo Fabrizio Pregliasco
Il virologo Fabrizio Pregliasco

Da oggi la Lombardia è in zona gialla. A decretare il passaggio in una fascia più critica, è stato l'aumento di tre parametri: l'incidenza dei casi ogni centomila abitanti, la percentuale dei posti letto Covid occupati in terapia intensiva e la percentuale dei posti letto Covid occupati nei reparti di area non critica. L'incremento di questi dati è stato causato dalla velocità con la quale circola la variante Omicron. Per passare dalla zona bianca alla zona gialla è necessario che l'incidenza superi la soglia dei 50 casi, che la percentuale dei posti letto occupati in terapia intensiva sia superiore al 10 percento e che quella nei reparti ordinari sia superiore al 15 per cento. Attualmente l'incidenza dei casi ogni centomila abitanti è superiore a mille. Ieri, domenica 2 gennaio, la Lombardia ha registrato oltre 10mila casi, ma su 29mila tamponi. Il giorno prima è stata superata la soglia dei 37mila casi. Oltre all'incidenza, a preoccupare sono anche gli altri due parametri: la percentuale dei posti letto Covid in terapia intensiva che, secondo i dati Agenas, è al 14 per cento e quella dei posti letto Covid nei reparti ordinari che è arrivata al 20 per cento. Dati che rendono sempre più vicina la zona arancione: "Per la Lombardia c'è questo potenziale rischio", spiega a Fanpage.it il professore Fabrizio Pregliasco.

Professore, qual è la situazione dei contagi e dei ricoveri in Lombardia? 

Siamo in una situazione che porterà, ancora per altre due settimane, a una crescita dei casi e a un coinvolgimento maggiore delle strutture ospedaliere. Ormai siamo un po' il focolaio dell'Omicron italiano. Stiamo subendo, come è stato nella prima ondata, quella che è la peculiarità di Milano e della Lombardia e cioè quello di essere luogo di interscambio e interconnessione con l’Europa e poi con il territorio. Purtroppo questa è la fragilità della Lombardia.

Per finire in zona arancione l'incidenza deve essere superiore a 150 casi ogni centomila abitanti, la percentuale dei posti letto Covid occupati in terapia intensiva deve essere superiore al 20 per cento e quella dei posti letto Covid nei reparti di area medica superiore al 30 per cento. Secondo Lei, la Lombardia potrebbe passare in zona arancione tra due settimane?

C’è questo potenziale rischio.

Quando registreremo un picco di casi?

Il picco dovrebbe esserci tra due settimane, poi ci sarà un calo.

La variante Omicron sta impattando meno sugli ospedali? 

Sì, però è anche vero che al momento abbiamo persone non gravi, magari non ricoverate in terapia intensiva, ma che sono comunque in ospedale.

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