Pluripregiudicato arrestato per estorsione con metodo mafioso: “Condannato perché sono calabrese”

Un 49enne pluripregiudicato residente a Seregno, in provincia di Monza e della Brianza, è stato arrestato con l'accusa di concorso continuato in estorsione e rapina con l'aggravante del metodo mafioso. L'uomo, un operatore socio-sanitario piemontese con origini calabresi, è stato condannato in via definitiva a 7 anni di reclusione. Quando i carabinieri lo stavano portando in caserma in piazza Prealpi, il 49enne avrebbe detto: "Mi trovo condannato perché i miei genitori sono calabresi".
Le varie condanne nel passato del 49enne
Ha cercato, quindi, una giustificazione a quell'arresto nelle sue origini. Tuttavia, per il 49enne non è la prima volta che ha problemi con la giustizia. I fatti che gli sono stati imputati risalgono al periodo compreso tra il 2011 e il 2013, ma in passato era stato già condannato per associazione a delinquere, traffico internazionale di stupefacenti e ricettazione.
Al momento dell'arresto, nell'abitazione a Seregno in cui viveva con la moglie e due figli adolescenti, non ha opposto alcuna resistenza. Ha seguito i carabinieri in caserma e poi in carcere a Monza dove sconterà la pena.
L'arresto di Antonio Saraco
Qualche giorno fa, il 70enne Antonio Saraco è stato arrestato in una palazzina popolare di via Sarpi a Milano. Principale imputato nell'operazione antimafia ‘Italica Free Boat', era latitante dal maggio 2022.
Ritenuto vicino alla cosca Gallace-Gallelli, era stato condannato in via definitiva a 10 anni di reclusione dalla Corte d'Appello. Il reato era di estorsione aggravata con metodo mafioso. Secondo le indagini, aveva imposto il pizzo a una società di Modena.