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Pizzaiolo nasconde la cocaina nei barattoli del sale: scatta la chiusura del locale

I carabinieri della Compagnia di Seregno hanno disposto la chiusura di una pizzeria di Giussano: il titolare, già arrestato per spaccio lo scorso agosto, nascondeva la cocaina all’interno dei barattoli del sale. A insospettire i militari è stato un cliente che è uscito dal locale in modo sospetto.
A cura di Giorgia Venturini
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Sono scattati i sigilli nelle pizzeria del proprietario che nascondeva la cocaina nel barattolo di sale. Un soluzione che il pizzaiolo aveva trovato per aggirare i controlli e portare avanti il suo giro illegale di affari. A svelare il vero contenuto dei barattoli sono stati i carabinieri di Giussano, in provincia di Monza e Brianza, che hanno arrestato lo scorso agosto l'uomo, un 38enne egiziano con già dei precedenti per spaccio. Ora è arrivata la chiusura della pizzeria King di via Garibaldi.

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A insospettire i carabinieri un clienti sospetto

Tutto era iniziato da una normale controllo al locale da parte dei militari della Compagnia di Seregno dopo aver visto uscire un cliente dal locale in maniera sospetta. Una volta fermato lo avevano sorpreso con una dose di cocaina, acquistata pochi secondi prima nella pizzeria. Così una volta dentro, hanno trovato subito il 38enne con della droga addosso. Successivamente sono scattati gli altri controlli. Qui hanno trovato cocaina nascosta nei barattoli del sale poco distante da dove veniva l'impasto della pizza: 34 dosi di cocaina e una bustina per alimenti con altri 21 grammi sempre della stessa droga. E ancora: un bilancino di precisione per confezionare la droga, due cellulari molto probabilmente utilizzati per mettersi in contatto con i clienti e infine 700 euro in contanti.

Per i carabinieri la pizzeria è un pericolo per la sicurezza pubblica

Lo scorso 27 settembre poi i carabinieri hanno provveduto al sequestro per falsità ideologica e materiale degli attestati di formazione del personale della pizzeria. Per questo lo scorso mese il titolare e un altro pizzaiolo, un 30enne anche lui egiziano e con precedenti per droga, erano stati denunciati in stato di libertà. Ora arriva la sospensione provvisoria per trenta giorni dell’attività imprenditoriale. Questo perché, come riportano i carabinieri, "l'attività di spaccio di sostanze stupefacenti all’interno della pizzeria è una chiara indicazione che l’esercizio commerciale è destinato a luogo di spaccio". E quindi il locale "costituisce un grave e concreto pericolo per la sicurezza pubblica". E dal momento che "la sicurezza pubblica può esser evitata soltanto impedendo la frequentazione del locale" è scattata la chiusura forzata.

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