Picchiata dall’ex fidanzato sul bus a Varese, dopo le polemiche il gip impone il braccialetto elettronico

È stato disposto anche il braccialetto elettronico per il 45enne arrestato dalla Polizia di Stato dopo l'aggressione avvenuta martedì scorso ai danni della 19enne con cui aveva avuto una relazione, a una fermata del bus di Varese. La misura si aggiunge al divieto di avvicinamento a meno di 500 metri di distanza già disposto dal gip di Varese Alessandro Chionna, che aveva rimesso in libertà l'uomo dopo l'arresto davanti ai passeggeri sull'autobus: una scelta che, a pochi giorni dal femminicidio di Pamela Genini a Milano – avvenuto il 14 ottobre e preceduto da mesi di violenze e soprusi continui – aveva scatenato le polemiche della società civile sulla reale efficacia e sull'applicazione delle misure contro la violenza di genere e lo stalking.
Il fatto era avvenuto nel pomeriggio del 14 ottobre in centro a Varese. Dopo l'aggressione alla fermata del bus, il 45enne era salito sul mezzo in compagnia dell'ex fidanzata 19enne. Rintracciata dalla polizia al telefono, la giovane in lacrime aveva indicato agli agenti la sua posizione in tempo reale descrivendo i negozi, i ristoranti e le pizzerie che ha incontrato durante il tragitto: così i poliziotti avevano individuato l'autobus e fermato la sua corsa nel bel mezzo di una rotonda, arrestando il 45enne davanti agli occhi dei tanti passeggeri.
L'uomo, accompagnato in Questura dagli agenti e denunciato per stalking, era stato però subito rimesso in libertà. Il gip del tribunale di Varese Alessandro Chionna aveva disposto nei suoi confronti il divieto di avvicinamento: non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla giovane, a cominciare dall'abitazione, e dovrà mantenersi a una distanza di almeno 500 metri da lei, pena il carcere. Il 40enne, nel frattempo, si è avvalso della facoltà di non rispondere.