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Picchia la convivente, la sorveglia con telecamere e la costringe ad abortire: arrestato 50enne

Un uomo di 50 anni è stato arrestato dai carabinieri a Padenghe sul Garda, in provincia di Brescia, con le accuse di maltrattamenti aggravati, violenza sessuale aggravata, lesioni aggravate e videoripresa abusiva. L’uomo avrebbe vessato e picchiato per mesi la compagna, di 10 anni più giovane, arrivando a indurla ad abortire e cercando di soffocarla. Il compagno violento controllava inoltre la donna mediante telecamere nascoste.
A cura di Francesco Loiacono
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Una terribile escalation di violenze fisiche e psicologiche, culminate in un aborto "indotto" e in tentativo di soffocamento. Da Padenghe sul Garda, comune in provincia di Brescia, arriva l'ennesima storia di maltrattamenti e abusi nei confronti di una donna. Il protagonista in negativo è un uomo di 50 anni, che negli scorsi giorni è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Manerba. La vittima invece è una donna di dieci anni più giovane, la sua convivente, che dopo aver sopportato mesi di violenze, all'inizio di quest'anno ha trovato il coraggio di denunciare il suo aguzzino. La denuncia ha fatto scattare le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Brescia Alessio Bernardi, che hanno potuto beneficiare della "corsia preferenziale" prevista dal Codice rosso: e così nel giro di una decina di giorni per il 50enne violento si sono aperte le porte del carcere, come disposto dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Elena Stefana.

Il compagno violento avrebbe anche cercato di soffocare la donna

I maltrattamenti sono iniziati un anno fa, quando i due avevano iniziato una relazione. Il 50enne si era mostrato fin dall'inizio molto geloso, ma ben presto i suoi comportamenti si sono spinti ben oltre la gelosia: dopo insulti, minacce e umiliazioni sono arrivate le violenze fisiche e sessuali. La donna, già madre di un altro figlio ormai grande, era rimasta incinta ma il compagno, credendo che il figlio non fosse suo ed esasperandola con continue vessazioni, l'aveva spinta ad abortire. Nella cucina di casa l'uomo era arrivato a posizionare delle telecamere nascoste per sorvegliare la compagna e controllarne i movimenti. L'episodio più grave è però avvenuto lo scorso novembre, dopo l'interruzione di gravidanza, quando al culmine di un litigio l'uomo avrebbe cercato di soffocare la compagna infilandole il telecomando della tv in gola e un sacchetto di plastica in testa. Il racconto della donna ai carabinieri ha fatto partire le indagini, che si sono concluse con l'arresto del compagno con le accuse di maltrattamenti aggravati, violenza sessuale aggravata, lesioni aggravate e videoripresa abusiva.

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