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Perché Stefano Boeri e Cino Zucchi rischiano il processo per l’appalto della Biblioteca europea a Milano

Per gli architetti di fama mondiale Stefano Boeri e Paolo Cino Zucchi la Procura di Milano ipotizza i reati di turbativa d’asta e false dichiarazioni. Al centro il bando per la realizzazione della nuova Beic, prevista per il 2026 in Porta Vittoria.
A cura di Francesca Del Boca
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Presidente della Triennale, docente della facoltà di architettura del Politecnico ed ex assessore alla Cultura nella giunta Pisapia, archistar celebre in tutto il mondo soprattutto per il progetto del Bosco Verticale nell'area di Porta Nuova.

Oggi Stefano Boeri risulta indagato dalla Procura di Milano con l'accusa di turbativa d'asta e false dichiarazioni per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, la cui inaugurazione è prevista entro il 2026 nella zona di Porta Vittoria. Con lui, si trovano sotto inchiesta anche gli architetti Cino Paolo Zucchi e Pierpaolo Tamburelli, i vincitori del progetto bandito nel 2022 Angelo Raffaele Lunati, Giancarlo Floridi e il progettista Andrea Caputo (che arrivò terzo e che stando alle indagini avrebbe comunicato a Boeri le "caratteristiche funzionali" del suo lavoro in modo da renderlo "riconoscibile"). Boeri, Zucchi e Tamburelli, lo scorso febbraio, hanno già ricevuto dal giudice misure interdittive.

Stando a quanto ricostruito dall'inchiesta condotta dal nucleo di polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza e dalla Procura di Milano, i commissari del bando Boeri e Zucchi non avrebbero infatti dichiarato i presunti conflitti di interesse, anche accademici e professionali, che li legavano al team vincitore del concorso per la realizzazione della Beic. Ma soprattutto, per chi indaga, i due professionisti avrebbero avuto contatti preventivi con gli autori del progetto in questione, dando inoltre in merito durante gli interrogatori preventivi di febbraio "versioni non convincenti", con un approccio generale "altamente disinvolto rispetto alle regole".

Le presunte "collusioni" per l'assegnazione dei lavori della Beic

Per la Procura di Milano, durante le indagini sarebbero infatti emerse presunte "collusioni", ovvero accordi preventivi tra i commissari comunali Zucchi e Boeri e i partecipanti alla gara Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi (Onsitestudio), che allo stesso tempo erano anche ricercatori nel dipartimento universitario dei due architetti.

Pier Paolo Tamburelli (socio Studio Baukhu), architetto coinvolto personalmente nella redazione del progetto vincitore del bando da 8,6 milioni di euro del 2022, "violando l'anonimato previsto dal bando" della gara indetta dal Comune di Milano sarebbe invece stato "ripetutamente in contatto" con Boeri e Zucchi "durante l'iter di valutazione dei progetti in gara" nel 2022 e "nelle fasi immediatamente precedenti alla scelta del concorrente vincitore", come scrivevano i pm di Milano nelle imputazioni della richiesta di arresti domiciliari per Boeri, Zucchi e Tamburelli (poi rigettata dal gip), così che "i commissari potessero individuare, valorizzare e sostenere il progetto presentato dal raggruppamento Onsitestudio-Baukuh-Sce + altri ai fini dell'aggiudicazione della gara, come effettivamente verificatosi".

Le chat su Whatsapp e Telegram

Gli inquirenti tra l'altro avrebbero raccolto anche una fitta "messagistica Whatsapp e Telegram" tra il 6 e l'8 luglio 2022, "successivamente cancellata da Boeri" e acquisita tramite perquisizioni e sequestri del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, che aveva come "oggetto l'esito della gara".

Tra le chat evidenziate dagli investigatori anche una risalente ai giorni successivi all'assegnazione dell'appalto, quando Floridi avrebbe mandato a Zucchi un messaggio con scritto: "Evviva!!! grazie!!!!". A questa si aggiunge una chat di gruppo, nella quale partecipano anche Lunati e Tamburelli, chiamato "viale Molise", proprio una "delle vie lungo cui sorgerà la Beic". Sotto la lente degli investigatori ci sono infine alcune foto, secondo l'accusa allusive e goliardiche, scambiate tra Zucchi e Tamburelli: un libro con dentro un ventaglio di biglietti da 50 euro e la foto di un tycoon che ridendo maneggia banconote.

Le dichiarazioni di Stefano Boeri

"Sono sorpreso e molto turbato", aveva dichiarato l’archistar Stefano Boeri."Leggerò con attenzione gli atti di indagine depositati dai pm, la cui conoscenza mi permetterà di presentare, con i miei avvocati, una puntuale memoria difensiva", ha ancora recentemente annunciato in merito alla notizia della chiusura dell'inchiesta.

Mentre da parte di Fondazione Beic e Triennale sono arrivate fin da subito parole di solidarietà. "Rinnoviamo la piena fiducia nell’operato della commissione presieduta dall’architetto Boeri, come anche nel lavoro della magistratura, certi che l’evolversi dell’iter giudiziario chiarirà la trasparenza dell’operato della Commissione", aveva fatto sapere la Fondazione Beic attraverso una nota. Così come il primo cittadino di Milano Beppe Sala. "Ho un rapporto personale di stima sia nei confronti di Boeri sia di Zucchi, mi auguro che tutto ciò non porti a conseguenze per loro e per la città", erano state le sue parole.

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