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Perché la tesi di laurea di Polina Kochelenko potrebbe aiutare chi indaga sulla sua morte

A distanza di un anno e mezzo si indaga per omicidio volontario sul caso di Polina Kochelenko: la criminologa aveva scritto una tesi che potrebbe essere utile agli inquirenti che indagano sulla sua morte.
A cura di Giorgia Venturini
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Suggerimenti su come indagare sulla sua morte Polina Kochelenko potrebbe averli lasciati nella sua tesi con cui si è laureata in criminologia. Nel suo lavoro spiega le tecniche di decodifica della menzogna, utili nei colloqui con i sospettati per omicidio. Del resto la 35enne sognava una carriera da criminologa: vantava già un master e la laurea in Giurisprudenza.

Sognava di addestrare cani molecolari, unendo così le sue due più grandi passioni. Tutti sogni e progetti andati in frantumi la notte tra il 17 e il 18 aprile di due anni fa quando è stata trovata morta in una roggia nel Pavese, nei campi dietro casa sua. Dopo mesi che la Procura ha sempre collegato la sua morte a un incidente, ora è stato aperto un fascicolo per omicidio volontario.

"La famiglia – precisa a Fanpage.it l'avvocata della famiglia di Polina Tiziano Barrella – ha sempre messo in luce che il suo desiderio era quello di addestrare cani molecolari ed unire quindi le sue due più grandi passioni. Se non fosse morta prematuramente, certamente avrebbe realizzato il suo sogno. Polina è entrata nel cuore di tutti noi, lavoriamo duramente per restituire alla famiglia la verità".

Polina Kochelenko nel giorno della sua laurea
Polina Kochelenko nel giorno della sua laurea

Cosa non torna sulla morte di Polina

A distanza di mesi cosa sia successo a Polina resta ancora un mistero: fin da subito gli inquirenti hanno ricostruito i fatti raccontando di uno dei cani della ragazza caduti in una roggia e lei morta mentre cercava di salvarlo. Ma i dubbi sono ancora troppi per confermare questa versione, a cui la famiglia non ha mai creduto.

Ma allora cosa è successo veramente a Polina? Tra le piste investigative aperte ora c'è anche quella che la criminologa possa essere stata uccisa, ma il possibile assassino resta ancora un volto sconosciuto.

Che la 35enne stesse indagando su un caso?  Che durante i suoi studi da criminologa avesse scoperto qualcosa? È da qui che possono iniziare le nuove indagini degli inquirenti. E leggere le pagine e pagine di tesi scritte dalla vittima potrebbe essere un grande aiuto.

Tutti i dubbi della famiglia

Ad oggi sono ancora troppe le anomalie riscontrate sul luogo del decesso: prima tra tutte, i suoi due cani, dal valore di 15mila euro ciascuno, non sono mai stati trovati. Possibile che nessuno in un anno e mezzo non li avesse mai trovati? Altro particolare che non ha mai convinto la famiglia sono quegli strappi trovati suoi suoi vestiti: che avesse lottato con qualcuno prima di cadere nel piccolo canale?

E ancora: i suoi effetti personali sono stati trovati accuratamente posizionati per terra. Come se fosse tutto studiato nel minimo dettaglio. "Sono semplici indizi che però potrebbero anche lasciar pensare che a sistemare tutto non sia stata lei", aveva spiegato in una intervista a Fanpage.it la madre Alla Kochelenko. A distanza di mesi è arrivato il momento di scoprire una volta per tutte cosa è accaduto a Polina. E alcuni suggerimenti agli inquirenti potrebbe averli lasciati lei stessa nella sua tesi.

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