Perché la Procura di Milano ha chiesto una nuova perizia sull’incidente di Ramy Elgaml

La Procura di Milano ha chiesto al gip che venga effettuata una nuova "perizia cinematica" che servirà a ricostruire "l'esatta dinamica" dell'incidente del 24 novembre 2024 in cui è morto Ramy Elgaml. I pm Giancarla Serafini e Marco Cirigliano hanno già chiuso le indagini con l'ipotesi di omicidio stradale a carico di Fares Bouzidi, il giovane che guidava lo scooter dal quale Elgaml era caduto, e Antonio Lenoci, il carabiniere che si trovava al voltante dell'auto dei carabinieri che li stava inseguendo. Secondo gli inquirenti, però, dalla consulenza eseguita dall'ingegnere Domenico Romaniello, nominato dalla Procura, e da quella degli esperti nominati dalla difesa di Bouzidi sarebbero emerse "conclusioni divergenti su diversi profili essenziali del fatto, non consentono di addivenire ad una ricostruzione univoca".
L'incidente del 24 novembre e le consulenze "divergenti"
L'incidente si era verificato nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2024 tra via Ripamonti e via Quaranta al quartiere Corvetto di Milano. Dopo un inseguimento di otto chilometri, Bouzidi ha perso il controllo dello scooter T-Max ed è caduto. Elgaml, che viaggiava seduto dietro di lui, si è schiantato contro un palo riportando ferite che si sono rivelate presto mortali. Dietro di loro, correva una pattuglia dei carabinieri.
I pm Serafini e Cirigliano avevano affidato la consulenza cinematica dell'incidente all'ingegnere Romaniello, il quale ha scritto che l'unico responsabile dell'incidente sarebbe stato Bouzidi, mentre il carabiniere aveva avuto un comportamento corretto. Il militare, sostiene il consulente, non avrebbe potuto evitare l'incidente in alcun modo, anche se tentò di frenare. A conclusioni opposte, invece, era arrivata la consulenza firmata dagli esperti nominati dai legali di Bouzidi e della famiglia di Elgaml.
La nuova perizia richiesta dalla Procura
Gli inquirenti a luglio hanno chiuso le indagini del caso, ma nonostante questo hanno richiesto al gip una nuova "perizia cinematica" in incidente probatorio "volta a ricostruire l'esatta dinamica" dell'incidente. Secondo i magistrati, infatti, le consulenze arrivate dalle due parti forniscono "conclusioni divergenti su diversi profili essenziali del fatto" e, "anche per la peculiarità e delicatezza della vicenda, è necessario accertare con perizia l'esatta dinamica del sinistro stradale che ha determinato il decesso".
Secondo i pm, infatti, il carabiniere avrebbe mantenuto una distanza "inidonea", meno di 1,5 metri, dallo scooter di Bouzidi ed Eglaml appena prima dell'urto. Ora si attende la nomina del gip di un terzo esperto.