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Omicidio di Giulia Tramontano

Perché è stata ammessa solo la famiglia di Giulia Tramontano come parte civile al processo a Impagnatiello

La Corte d’Assise ha estromesso dal processo a carico di Alessandro Impagnatiello il Comune di Senago, l’Associazione Penelope e la Fondazione Polis. Valerio de Gioia, giudice penale presso il Tribunale di Roma, ha spiegato a Fanpage.it quali posso essere state le motivazioni dei magistrati.
Intervista a Valerio de Gioia
Giudice penale presso il Tribunale di Roma
A cura di Enrico Spaccini
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Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano
Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano
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È iniziato oggi, 18 gennaio 2024, il processo con giudizio immediato a carico di Alessandro Impagnatiello. Il barman 30enne è imputato per la morte di Giulia Tramontano, la sua compagna incinta al settimo mese avvenuto lo scorso 27 maggio. Le accuse nei confronti di Impagnatiello sono di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. Durante la prima udienza i giudici della Corte d'Assise hanno comunicato di aver ammesso come parte civile solo la famiglia della 29enne, estromettendo il Comune di Senago, l'Associazione Penelope e la Fondazione Polis. Valerio de Gioia, giudice penale presso il Tribunale di Roma, ha spiegato a Fanpage.it quali possono essere i motivi che hanno portato i magistrati a prendere questa decisione.

Che cosa si intende con ‘parte civile' in un processo?

Le parti civili solitamente sono le parti offese. In questo caso la persona offesa non c'è, perché sarebbe la vittima che è deceduta. Quindi coloro che si costituiscono parte civile sono i cosiddetti danneggiati, cioè le vittime secondarie, per avere un risarcimento del danno che può essere di natura patrimoniale o morale. Anche se uno non è erede o non ha subito un danno economico, può dimostrare che per effetto di quella morte ha patito sofferenza, dolore, tristezza.

Quando Comuni o associazioni possono costituirsi parte civile in un processo?

I cosiddetti enti collettivi per potersi costituire parte civile devono avere un riconoscimento di tutela degli interessi che sono lesi dal reato. Quindi se la mia è un'associazione senza scopo di luco che tutela le vittime di femminicidio e che ha questo obiettivo statutario, quindi riconosciuto, sono legittimato a costituirmi parte civile. È importante costituirsi parte civile perché in questo modo si può partecipare al processo, fare domande ai testimoni e all'imputato alla pari dell'avvocato difensore.

Durante la prima udienza si dà lettura delle parti presenti e durante il dibattimento le altre parti possono sollevare obiezioni in merito alla costituzione delle varie parti civili. Il presidente della Corte d'Assise, in questo caso, ha deciso di estromettere il Comune di Senago, l'Associazione Penelope e la Fonazione Polis.

Valerio de Gioia (foto da Facebook)
Valerio de Gioia (foto da Facebook)

Perché il Comune di Senago non è stato ammesso?

Spesso i Comuni si costituiscono parte civile nei casi di violenza sessuale quando questi avvengono all'interno del proprio territorio comunale. Il motivo è che questi episodi tendono a sollevare un tema sicurezza e può capitare che c'è chi dice "io in quella città non ci voglio andare perché rischio".

Nel caso di Giulia Tramontano, però, il Comune di Senago è stato estromesso probabilmente perché il fatto è maturato interamente nella loro abitazione. L'omicidio, infatti, è avvenuto totalmente in ambito familiare ed è solo un caso che la loro abitazione si trovasse all'interno di quel territorio comunale.

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Perché, invece, l'Associazione Penelope e la Fonazione Polis sono state estromesse?

L'Associazione Penelope si occupa delle persone scomparse. La mia ipotesi è che nei fatti era stata denunciata la scomparsa di Giulia Tramontano, ma è stata ritrovata dopo poco tempo. Dato che a livello statutario Penelope è finalizzata alla tutela degli scomparsi, è probabile che per questo processo specifico non fosse legittimata a essere presente nel processo.

La Fondazione Polis è uno strumento operativo della Regione Campania per il sostegno alle vittime. A mio giudizio questo ente avrebbe avuto più attinenza perché tratta di sostegno alle vittime di criminalità e di giustizia riparativa. Forse è stato considerato troppo generico l'ambito di ‘crimanilità' e il fatto che fosse slegata territorialmente. È vero che la Campania è la regione di provenienza della ragazza, ma difettava quel legame con questo reato.

Quindi nessuno di loro potrà partecipare al processo?

Una volta dichiarata l'apertura del dibattimento, non si torna più indietro. Le parti civili che sono state ammesse vengono portate fino alla sentenza e non se ne possono aggiungere altre. Tuttavia, se questi enti collettivi ritengono di avere i presupposti per ottenere un risarcimento del danno, possono richiederlo in sede civile.

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