“Pamela Genini costretta a lasciare il lavoro, non poteva più vedere le amiche”: le violenze di Gianluca Soncin

Minacce di morte e pistole puntate al ventre, botte, violenze sessuali e persecuzioni di ogni genere. Ma non solo. Prima di uccidere con circa 30 coltellate Pamela Genini, 29 anni, il fidanzato Gianluca Soncin le aveva fin da subito impedito di lavorare, criticando e osteggiando apertamente la carriera da modella, imprenditrice di un brand di costumi e agente immobiliare di lusso. Poi, come ha scritto il gip che ha convalidato l'arresto del compagno dopo l'omicidio, le ha "fatto terra bruciata intorno" con le amicizie maschili e femminili. Per poi toglierle la vita in una spirale di "violenza crescente".
"Mi inviava solo messaggi a tempo, aveva impostato la cancellazione automatica della chat per non farsi scoprire da lui", ha raccontato a Fanpage.it la sua migliore amica e socia del brand di costumi Elisa Bartolotti. Un modo, per la 29enne, di restare in contatto con le amiche storiche "in una costante richiesta d'aiuto", sempre le parole del gip Tommaso Perna. "Mi diceva: non mi telefonare che sono con lui, ti chiamo quando porto fuori il cane". Ma non era l'unico atteggiamento controllante e privativo. "Le aveva dato una carta della banca, ma alcune volte gliela chiudeva, dipende da come si comportava lei. Doveva stare alle sue regole", ha spiegato invece un'altra amica.
Nel luglio del 2024, la giovane organizza una vacanza con l'intento di riallacciare i rapporti con le amiche e allontanarsi da Soncin. Ma il 52enne, puntualmente, tenta di impedirlo. "Lui si era presentato senza preavviso sotto casa di Pamela. Lei gli aveva detto che sarebbe partita con le amiche per una vacanza a quel punto lui aveva preso a calci la porta d'ingresso", ha raccontato invece l'ex fidanzato, diventato negli anni amico e confidente. "La minacciava, dicendo: se parti ci saranno delle conseguenze".
"Non posso lasciarlo, altrimenti mi ammazza", si confidava Pamela con l'ex fidanzato, diventato negli anni amico e confidente. Uno stato di terrore perdurante che la costringeva a cambiare continuamente abitazioni e percorsi in macchina pur di non imbattersi nel 52enne, così come a stare al telefono durante i tragitti a piedi per timore di essere seguita. Il 3 settembre 2024, dopo l'ennesima aggressione domestica da parte di Soncin, Pamela Genini parte in auto per rifugiarsi a casa di un'amica, e si fa visitare in ospedale per una frattura alla mano: qui, ai medici che subito allertano i carabinieri, spiega chiaramente di essere vittima di violenza da parte del compagno. Ma la richiesta d'aiuto, l'ennesima, cade ancora nel vuoto.