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Pagavano per uccidere civili a Sarajevo, un ex 007 bosniaco: “I servizi segreti italiani lo sapevano”

Prosegue l’indagine della Procura di Milano sui “cecchini del weekend” che pagavano per poter uccidere civili a Sarajevo. Un ex 007 avrebbe rivelato che anche il Sismi, il nostro servizio segreto estero, sapesse di quanto accadeva e avrebbe interrotto i viaggi all’inizio del 1994.
A cura di Ilaria Quattrone
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I civili che corrono lungo la "sniper alley" cercando di evitare il fuoco dei cecchini (foto da LaPresse)
I civili che corrono lungo la "sniper alley" cercando di evitare il fuoco dei cecchini (foto da LaPresse)

Un ex agente dell'intelligence bosniaca, che sarebbe il testimone chiave nell'indagine della Procura di Milano sui "cecchini del weekend" che pagavano per poter uccidere civili a Sarajevo, avrebbe rivelato che anche il Sismi, il nostro servizio segreto estero, fosse venuto a conoscenza di quanto accadeva e avrebbe quindi interrotto all'inizio del 1994 il viavai di persone. L'indagine per omicidio plurimo aggravato da crudeltà e motivi abietti condotta dai carabinieri del Ros, che sono coordinati dal pubblico ministero Alessandro Gobbis, sta facendo luce sulla vicenda.

L'inchiesta è nata dopo l'esposto presentato dallo scrittore Ezio Gavezzani e dopo le parole dello 007 bosniaco. Stando a quanto ricostruito fino a questo momento, diverse persone provenienti da tutta Europa – anche dall'Italia – avrebbero pagato per unirsi ai cecchini che sparavano ai civili di Sarajevo durante l'assedio. Al momento ci sarebbero tre italiani coinvolti, ma non indagati: un uomo di Torino, uno di Trieste e uno di Milano. I "cecchini del weekend" partivano da Trieste con aerei di una compagnia serba e poi, arrivati a Belgrado, proseguivano verso aree serbo-bosniache. I servizi segreti a Sarajevo avrebbero poi avvisato il Sismi tra fine 1993 e inizio 1994. Il Sismi, stando a quanto raccontato da questo testimone chiave, avrebbe poi comunicato ai colleghi di aver scoperto dei viaggi e di averlo interrotto: "Il safari non avrà più luogo". 

È possibile che vi siano prove dei viaggi negli archivi classificati. E su questo, adesso che gli inquirenti, stanno concentrando la loro attenzione nella speranza di trovare prova di quanto raccontato dallo 007.

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