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Pagati in criptovalute dall’intelligence russa per mappare Milano: chieste condanne per due imprenditori

Il pm Alessandro Gobbis ha chiesto condanne a 3 e 2 anni di reclusione per due imprenditori brianzoli accusati di “corruzione del cittadino da parte dello straniero”.
A cura di Enrico Spaccini
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La Procura di Milano ha chiesto condanne a 3 e 2 anni di reclusione per due imprenditori accusati di "corruzione del cittadino da parte dello straniero", aggravata dalla "finalità di terrorismo ed eversione". Stando a quanto ricostruito dalle indagini coordinate dal pool antiterrorismo diretto dal procuratore Marcello Viola e dall'aggiunto Eugenio Fusco e condotte dal Ros dei carabinieri, i due si sarebbero messi a disposizione dell'intelligence russa per una presunta attività di "spionaggio", anche in cambio di criptovalute. Nel frattempo, un altro filone di inchiesta è stata aperta su un'eventuale rete di persone collegate ai due indagati e sull'eventuale presenza di russi in Italia legati ai servizi segreti di Mosca.

I due imprenditori, titolari di una società immobiliare in Brianza, erano stati arrestati nel novembre dello scorso anno dopo che uno di loro, un 34enne, si era autodenunciato. Insieme a un 60enne, i due erano in contatto tramite Telegram con alcuni russi che sarebbero stati interessati alla mappatura dei sistemi di videosorveglianza di Milano e Roma, mostrando particolare attenzione alle "zone grigie", quelle non ancora coperte da telecamere.

Per conto loro, i due imprenditori avrebbero proposto a cooperative di taxi di Milano un "business plan" che prevedeva l'installazione a titolo gratuito di "dash cam", piccole videocamere da cruscotto. Inoltre, avrebbero progettato di costituire a Milano una serie di "case sicure". Si sarebbero trattate di strutture ricettive per ospitare cittadini russi in transito sul territorio italiano e per i quali si sarebbe omessa la loro registrazione. In base a quanto ricostruito dalle indagini, l'unico obiettivo raggiunto dai due imputati sarebbe stato quelli di creare un dossieraggio nei confronti di un imprenditore specializzato nel campo dei droni.

Questa mattina, mercoledì 19 novembre, il pm Alessandro Gobbis ha formulato le richieste di condanna pari a 3 e 2 anni (l'ultima con le attenuanti generiche) di reclusione a carico del 34enne e del 60enne, entrambi a processo con rito abbreviato. La sentenza è attesa per febbraio.

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