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Organizzò una festa senza mascherine e insultò i poliziotti: rinviato a giudizio l’ex candidato sindaco di Varese

Quando sono intervenute le volanti della Polizia ha risposto agli agenti: “Chi ti credi di essere con quel cappello? Siete servi di regime, un regime dittatoriale. Siete forze di repressione, siete gente brutta, triste, tetra”.
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Era la sera del 20 marzo del 2021, quando l'Italia era ancora nella morsa del Covid e di vari lockdown che imponevano restrizione e attenzione verso il prossimo. La mascherina era un accessorio imprescindibile sul volto di ciascuno. Ma qualcuno – come si sa – non era d'accordo e qualcuno preferiva addirittura organizzare feste con oltre trenta persone, tutte rigorosamente sprovviste di dispositivi di protezione.

Non solo. Quando sono intervenute sul posto le volanti della Polizia di Stato, intenzionate esclusivamente a far rispettare quella che in quel momento era una legge, gli agenti si sono sentiti rispondere: "Chi ti credi di essere con quel cappello? Siete servi di regime, un regime dittatoriale. State mandando il paese alla fame. Voi siete forze di repressione, siete gente brutta, triste, tetra. Vai a studiare la Costituzione, capra ignorante".

La festa no mask

Erano trentaquattro le persone arrivate, la sera del 20 marzo 2021, in un ristorante di Brebbia, in provincia di Varese, per partecipare alle cena per il trentacinquesimo compleanno di Francesco Tomasella, già candidato sindaco per la lista Varese Libera.

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Da quanto si apprende dagli atti del processo, appena iniziato, erano tutti senza mascherina. Ma – stando a quanto riportato nel capo d'imputazione a suo carico – sarebbe stato lui stesso ad ammetterlo con gli agenti di Polizia intervenuti sul posto.

"Io faccio il ca**o che voglio e voi andate fuori dal ca**o. Funziona così stasera: noi mangiamo, voi fate tutte le pagliacciate che volete", avrebbe detto ai poliziotti impedendogli di fare il loro lavoro. Per questo motivo ora Tomasella è stato rinviato a giudizio.

Il rinvio a giudizio

Tomasella ora è infatti imputato per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e istigazione a delinquere. Quello che viene contestato all'ex candidato sindaco è, infatti, soprattuto di aver insultato i poliziotti e di aver impedito, con il suo comportamento, che questi potessero mettere fine alla festa, in quel particolare momento non consentita con quelle modalità.

I sette poliziotti che erano intervenuti sul posto e che, per questo, si sono sentiti insultare si sono tutti costituiti parte civile. Mentre Tomasella più che difendersi ha preferito chiedere la sospensione del processo con la messa alla prova, che prevede l’estinzione del reato dopo un periodo di lavori di pubblica utilità.

Il giudice Niccolò Bernardi del Tribunale di Varese ha fissato la nuova udienza per il 23 marzo 2023.

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