Omicidio Sharon Verzeni, per la perizia Moussa Sangare può affrontare il processo per maltrattamenti in famiglia

Moussa Sangare è capace di intendere e di volere e può affrontare il processo che lo vede imputato per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la psichiatra Valentina Stanga dell’Università degli Studi di Brescia, che ha eseguito la perizia disposta sul 31enne dalla giudice dell'udienza preliminare Maria Beatrice Parati del Tribunale di Bergamo, su richiesta dell'avvocato difensore Giacomo Maj. I risultati di questo esame, però, avranno valore solo in questa vicenda giudiziaria, e non nell'altra nella quale Sangare è accusato dell'omicidio di Sharon Verzeni, uccisa a Terno d'Isola (in provincia di Bergamo) nella notte tra il 29 e il 30 luglio 2024. Per questo secondo procedimento, la Corte d'Assise ha affidato la perizia alla direttrice dell’Unità operativa complessa ‘Residenze psichiatriche e psicopatologia forense' dell’Ausl di Parma Giuseppina Paulillo, la quale dovrebbe consegnare i suoi risultati entro metà agosto.
Le conclusioni della perizia
Sangare si trova detenuto in carcere dal 31 agosto del 2024, quando era stato fermato per l'omicidio di Sharon Verzeni, uccisa a coltellate mentre passeggiava di notte a Terno d'Isola. A carico del 31enne, però, c'erano già tre denunce, di cui due archiviate, per maltrattamenti in famiglia ai danni della sorella 24enne e della loro madre. Le due avrebbero subito per anni, sin dal 2019, insulti, minacce e percosse da Moussa. Il fascicolo d'indagine è stato affidato alla pm Laura Cocucci, mentre le due parti lese, assistite dall’avvocato Stefano Comi, hanno scelto di non costituirsi parte civile: "Non avrebbe fatto differenza", ha spiegato il legale.
La denuncia per maltrattamenti aveva portato a un ordine di allontanamento nei confronti di Sangare nel maggio del 2024, due mesi prima dell'omicidio di Verzeni. Già dopo il fermo del 31 agosto, il 31enne era stato visitato dagli psichiatri dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, i quali non avevano evidenziato "alcun tipo di scompenso, disturbo o altra patologia di carattere psichico", come riportato dalla gip Raffaella Mascarino nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ora la dottoressa Stanga ha depositato la sua perizia relativa all'indagine per maltrattamenti e verrà discussa nell'udienza prevista per il 9 luglio. Secondo la psichiatra, Sangare puà affrontare il processo.
La perizia per il processo per l'omicidio di Sharon Verzeni
Nel frattempo, i giudici della Corte d'Assise hanno affidato la perizia psichiatria su Sangare alla dottoressa Paulillo. L'incarico è stato affidato lo scorso 18 marzo e si sarebbe dovuto concludere a inizio luglio, ma in questi giorni la psichiatra ha chiesto una proroga di un mese e mezzo fino a metà agosto. L'obiettivo è avere la perizia pronta per la discussione in aula del 22 settembre.
Le due vicende giudiziarie sono separate ed è possibile che le perizie giungano a conclusioni diverse. L'avvocato Maj, che difende Sangare anche dall'accusa di omicidio pluriaggravato nell'indagine affidata al pm Emanuele Marchisio, ha fatto sapere di aver chiesto un numero maggiore di test ai quali sottoporre il proprio assistito.