Omicidio Riccardo Claris, l’avvocato del 19enne che lo ha accoltellato: “Il tifo calcistico non c’entra”

"Il tifo calcistico in questa vicenda non c'entra nulla". A parlare è l'avvocato Luca Bosisio, legale di Jacopo De Simone, il 18enne in carcere a Brescia con l'accusa di aver ucciso con una coltellata alla schiena il 26enne Riccardo Claris la sera dello scorso 3 maggio in via dei Ghirardelli, a Bergamo, nei pressi del Gewiss Stadium dove gioca l'Atalanta.
Ieri, martedì 6 maggio, si è tenuto l'interrogatorio di convalida del fermo. Durante l'ora di interrogatorio il giovane ha risposto alle domande del gip Maria Beatrice Parati, confermando al giudice quanto già riferito ai carabinieri della Compagnia di Bergamo. La ricostruzione della dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti, ma – secondo quanto riferito – al momento si esclude che si sia trattato di una rissa tra gruppi rivali. Niente catene e bastoni tra le fazioni opposte, come emerso in un primo momento, quanto un inseguimento da parte di alcuni tifosi dell'Atalanta verso "gli interisti" dopo qualche momento di tensione nato nei pressi del bar: "Qui siamo a Bergamo, si tifa Atalanta", avrebbe detto uno dei presenti, stando alla testimonianza del gestore del locale.
Inseguito, Jacopo De Simone è giunto sotto casa nella zona di via dei Ghirardelli. Qui, secondo la sua testimonianza, sarebbe salito in casa a prendere il coltello "per difendere il fratello", che riteneva essere stato "vittima" degli atalantini per poi scendere nuovamente in strada. È qui che il 19enne, incensurato, ha accoltellato alle spalle Riccardo Claris. In seguito, una volta tornato a casa con una mano ferita sarebbe stato convinto dalla madre a costituirsi ai carabinieri ai quali ha poi confessato l'omicidio.
“Volevo sottolineare che questo fatto non c’entra con il mondo ultras. Jacopo, come suo fratello, non andava allo stadio da quando era bambino, non frequentava la curva dell’Inter. È andato qualche volta a San Siro, ma non c’entra con gli ultras. Durante l’interrogatorio ha risposto alle domande, confermando le dichiarazioni rese al pm. Ribadisco che Jacopo non c’entra con il mondo ultras, non è uno scontro tra tifoserie, ma qualcosa che è successo quella sera con le modalità che le indagini verificheranno”, ha dichiarato l'avvocato Luca Bosisio, uscendo dal tribunale di Bergamo dove si è svolta l'udienza davanti al giudice.