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Omicidio Luigi Criscuolo, “Gigi Bici” sarebbe stato sequestrato e ucciso a bastonate

Manca la conferma dei famigliari, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che il cadavere ritrovato appartenga a Gigi Bici. L’uomo, secondo un primo esame sul corpo, sarebbe stato sequestrato e poi colpito alla testa con un bastone o una mazza.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sarebbe stato sequestrato e ucciso a bastonate: sono queste le ipotesi sulle quali indagano gli inquirenti relativamente al caso di Luigi Criscuolo, conosciuto con il soprannome di "Gigi Bici". Lunedì 20 dicembre nelle campagne di Calignano, in provincia di Pavia, è stato ritrovato un corpo. Per il momento non è ancora certo che il cadavere sia del commerciante 60enne. A mancare è infatti il riconoscimento dei famigliari, ma sembrerebbero esserci comunque pochi dubbi.

Il cadavere lasciato pochi giorni prima il suo ritrovamento

Gli indumenti ritrovati e i tatuaggi lasciano pensare che si tratti proprio di Criscuolo. Già prima del ritrovamento del corpo, era stato aperto un fascicolo per il reato di sequestro di persona. Il modo in cui è stato trovato il cadavere lascia pensare a una morte violenta: il corpo era coperto da foglie e sterpaglie e – secondo gli elementi raccolti dagli investigatori – è probabile che sia stato lasciato lì pochi giorni prima il suo ritrovamento. Tesi supportata da una testimonianza di un residente che alle forze dell'ordine ha detto che fino a qualche giorno prima in quel punto non c'era nulla. A lasciare stupiti è la scelta di abbandonare un cadavere in un'area abitata, una decisione che fa credere che gli assassini lo abbiano voluto far ritrovare.

Il movente potrebbe essere un regolamento di conti

Il primo esame sul corpo non esclude la possibilità che l'uomo sia stato colpito più volte alla testa con un bastone o una mazza. È stato infatti trovato un ematoma. Bisognerà comunque aspettare l'esito dell'autopsia che dovrebbe arriva tra sessanta giorni. Per il momento, sono varie le ipotesi al vaglio degli inquirenti per il movente dell'omicidio. Quella più dibattuta sembrerebbe essere un regolamento di conti. In una lettera fatta pervenire alla famiglia della vittima, infatti, si parlerebbe di un bottino di una rapina compiuta anni fa e custodito dallo stesso Criscuolo.

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