Oggi il Consiglio comunale di Milano vota la vendita di San Siro, presidio dei comitati in piazza: “Fermatevi”

A partire dalle 16:30 di oggi, lunedì 29 settembre, i membri del Consiglio comunale di Milano discuteranno in merito alla vendita della Grande Funzione Urbana di San Siro, che include lo stadio ‘G. Meazza', alle proprietà di Inter e Milan. La seduta è stata convocata "a oltranza" e terminerà con il voto dell'aula, che sia esso positivo o negativo. Fuori Palazzo Marino, in piazza della Scala, dalle 15 inizieranno a riunirsi attivisti e comitati che ritengono che "il destino del ‘Meazza' e dell’intero quartiere non può essere deciso sulla base degli interessi delle società calcistiche e della speculazione immobiliare".
La seduta "a oltranza" e i voti mancanti
La seduta del 25 settembre si era conclusa con un nulla di fatto. La discussione sulla delibera, già approvata dalla giunta lo scorso 17 settembre, si è interrotta intorno alle 20:30 quando i consiglieri di maggioranza sono usciti dall'aula facendo cadere il numero legale. Questa prima fase ha comunque prodotto alcuni risultati: uno su tutti l'idea di stipulare una lista di imprese non soggette a infiltrazione mafiosa e, come annunciato dal Milan, quello di redigere un protocollo con la Prefettura, in modo tale da venire incontro a parte degli interrogativi sollevati dalla Commissione per la Legalità di Nando dalla Chiesa.
Al momento, tra i 49 componenti del Consiglio comunale (compreso Beppe Sala) i favorevoli alla vendita sono 23. Nel caso in cui tutti i consiglieri dovessero essere presenti al momento della votazione, la soglia da raggiungere affinché la delibera passi è di 25 voti. Sono in bilico le decisioni di Monica Romano (Pd) e Marco Fumagalli (capogruppo della lista Sala). Non è escluso, però, che esponenti del centrodestra possano abbandonare l'aula, abbassando così il numero di voti richiesti (è sufficiente la presenza di 15 consiglieri affinché la votazione sia valida).
Il presidio dei comitati
A seguire quanto accadrà all'interno di Palazzo Marino, in piazza della Scala ci saranno esponenti politici e comitati che da tempo si battono contro la vendita del ‘Meazza' e delle aree connesse. "Lo stadio è un'icona che può essere ristrutturata, come dimostrano esperienze simili a Parigi e Madrid", ha scritto Paola Pizzighini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle: "Milano non può accettare che il nuovo stadio diventi il pretesto per un intervento immobiliare di vasta scala, con centri commerciali, uffici e residenze che cambierebbero radicalmente l’equilibrio del quartiere San Siro. Chiediamo paletti chiari, trasparenza, e un confronto vero tra istituzioni, cittadini e società sportive".
"Alle squadre non interessa la ristrutturazione perché solo con la demolizione e ricostruzione otterrebbero in cambio i diritti edificatori per realizzare nell'area l'ennesimo megacentro terziario e commerciale che è il vero affare dell'intera operazione", ha affermato Elena Sironi, senatrice per il M5S. "Il destino del Meazza e dell’intero quartiere non può essere deciso sulla base degli interessi delle società calcistiche e della speculazione immobiliare", hanno dichiarato da Rifondazione Comunista: "Riteniamo inaccettabile che la logica del profitto privato prevalga sull’interesse collettivo".