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Nuovo Dpcm, cosa cambia in Lombardia per l’attività motoria e gli sport

Se la Lombardia sarà zona rossa, con il nuovo Dpcm si fermerà il mondo dello sport dilettantistico: le disposizioni governative prevedono le sospensioni di tutti gli eventi e le competizioni organizzate dagli enti di promozione sportiva. Sarà però consentito svolgere attività motoria vicino la propria abitazione con l’obbligo della distanza e della mascherina, mentre l’attività sportiva sarà consentita esclusivamente all’aperto e in forma individuale.
A cura di Giorgia Venturini
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Se la Lombardia diventerà zona rossa, come ipotizzato dalle prime indiscrezioni governative, lo sport si fermerà. Le disposizioni del Dpcm per le regioni ad alto rischio prevedono la chiusura definitiva di piscine e palestra, mentre gli sport dilettantistici di contatto, come quelli individuali, saranno sospesi. Consentita invece l'attività motoria nei pressi della propria abitazione mentre l'attività sportiva potrà essere svolta all'aperto e in forma individuale.

In Lombardia attività motoria consentita solo in prossimità della propria abitazione

Nel dettaglio "tutte le attività, anche quelle svolte nei centri sportivi all'aperto, sono sospese, così come tutti gli eventi e le competizioni organizzate dagli enti di promozione sportiva", come si legge nel nuovo Dpcm ai punti che riguardano sport e tempo libero. Il mondo dello sport amatoriale, dunque, rischia di fermarsi completamente in Lombardia. È sempre consentito, invece, svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione "purché nel rispetto della distanza, di almeno un metro con ogni altra persona, e con l'obbligo di mascherina. È permesso lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all'aperto e in forma individuale". Riassumendo: si fermeranno gare e competizioni, ma non l'attività fisica all'aperto. Le restrizioni e disposizioni riguarderanno tutta la Lombardia in caso di istituzione di una zona rossa nell'intera regione.

Nelle altre regioni a basso rischio restano aperti i centri sportivi

Nelle altre regioni d'Italia, non riconosciute come altamente rischiose, resta invece consentito lo sport anche nei centri sportivi. O meglio, "l'attività sportiva di basse e attività motoria in genere svolte all'aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privai, sono consentite nel rispetto delle norme del distanziamento sociale e sempre senza assembramenti. Nei centri sportivi è vietato però l'uso del degli spogliatoi interni". È consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all'aperto anche presso aree attrezzate, come nei parchi pubblici purché nel rispetto della distanza sociale di almeno 2 metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori e le persone con completamente autosufficienti.

Non si ferma lo sport professionistico

Prosegue in qualsiasi caso invece lo sport professionistico: sono ancora consentiti tutti gli eventi e le competizioni di interesse nazionale, riconosciute quindi dal Comitato olimpico nazione italiano (Coni) e il Comitato italiano paralitico (Cip). Gare e competizioni restano premesse a porte chiuse se si svolgono in uno palazzetto, mentre se all'aperto senza la presenza di pubblico. A porte chiuse anche gli allenamenti.

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