Nuova indagine su un informatico del caso Equalize: “Manipolate chat sulla Triennale tra Boeri e Morogallo”

La Procura di Milano ha aperto una nuova inchiesta parallela a quella sulla Equalize, la società di investigazioni con a capo Enrico Pazzali finita al centro di un'indagine su presunti dossieraggi. Le indagini del pm Francesco De Tommasi riguardano un possibile furto e una presunta manipolazione di alcune chat tra il presidente della Triennale di Milano, Stefano Boeri, e la direttrice generale della stessa istituzione, Carla Morogallo. Lo riferisce l'agenzia di stampa La Presse sulla base di atti in suo possesso.
L'ufficio stampa di Triennale Milano ha scritto in una nota: "Come emerso anche dalle ultime notizie, il Presidente di Triennale Milano Stefano Boeri e la Direttrice Generale di Triennale Milano Carla Morogallo sono stati vittime di un prolungato hackeraggio. I legali incaricati stanno seguendo gli sviluppi dell’inchiesta affidata al PM De Tommasi"
Indagato l'informatico Gabriele Pegoraro
Per il momento risulta come unico indagato (anche se in concorso) l'informatico vicentino 49enne Gabriele Edmondo Pegoraro, esperto di bitcoin e cybersecurity, già dipendente di società che forniscono intercettazioni per diverse Procure d'Italia. Pegoraro, già indagato nell'inchiesta Equalize, è stato iscritto in questo nuovo registro degli indagati lo scorso 26 luglio, a seguito di due querele presentate da Boeri e Morogallo, difesi rispettivamente dagli avvocati Francesco Mucciarelli e Giacomo Lunghini. Le ipotesi di reato sono accesso abusivo a sistema informatico e cognizione, interruzione o impedimento illeciti di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche.
La denuncia dell'architetto Stefano Boeri
La denuncia di Boeri e Morogallo era partita dopo il 14 e 15 gennaio 2025, quando i due erano stati convocati come testimoni nell'inchiesta Equalize negli uffici del Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese. Dai militari erano venuti a conoscenza di presunti "dossier" a proprio carico, si legge nella querela di Boeri, contenenti "stralci di conversazioni WhatsApp" fra i due, alcuni dei quali sembravano essere "stati manipolati e modificati nel loro contenuto".
L'esposto anonimo contro Carla Morogallo
Morogallo ha anche raccontato agli investigatori un episodio che potrebbe essere "connesso alla vicenda": un esposto anonimo, indirizzato alla Procura di Milano e corredato di numerosi documenti interni alla Triennale, in cui qualcuno ipotizzava illeciti dietro la sua nomina come dirigente. All'epoca sul caso aveva indagato il pm Giovanni Polizzi, che però non trovò ipotesi di reato e archiviò il fascicolo.
Secondo la direttrice, le accuse anonime nei suoi confronti erano state inviate ai magistrati nel periodo "gennaio-agosto 2022" durante una "situazione complessa" che aveva portato a "frizioni" per lo "scioglimento dell'Associazione Amici della Triennale" di cui era presidente Elena Tettamanti e ne facevano parte Giuseppe Caprotti, Roberto Maroni, Marco Mazzucchelli, Marco Gaiani, Maria Gliozzi, Roberto Lombardi.