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Il caso della donna picchiata dai vigili a Milano

La donna picchiata dai vigili non ha importunato i bambini: anche la Procura smentisce il Comune di Milano

Secondo la ricostruzione del Comune di Milano, la donna picchiata dalla Polizia Locale a Milano sarebbe stata fermata perché importunava i bambini fuori a una scuola. Neanche questo legittimerebbe il pestaggio, ma in più né i genitori né il preside confermano le presunte molestie. E anche la Procura smentisce i vigili urbani.
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Da quando si è diffuso il video che mostra quattro agenti della Polizia Locale intenti a picchiare, con calci e manganelli, una donna inerme sulla strada davanti all'Università Bocconi, la ricostruzione che si sta diffondendo, e che ha confermato anche l'assessore alla sicurezza del Comune di Milano Marco Granelli, è che quella persona sia stata fermata nella mattinata di ieri, mercoledì 24 maggio, nel parco Trotter, nei pressi di una scuola che da tempo convive con una grave situazione di degrado e criminalità.

La ricostruzione del Comune di Milano sugli agenti violenti

Secondo quanto ha dichiarato Granelli, "gli agenti che erano in servizio, come ogni mattina, alle scuole del Parco Trotter hanno ricevuto una richiesta di aiuto da alcuni genitori perché una persona mostrava atteggiamenti molesti nei confronti dei presenti".

Una ricostruzione che sembrerebbe quasi voler legittimare la reazione degli agenti, avvenuta peraltro a quasi sette chilometri di distanza da dove la persona è stata fermata mentre la stavano trasferendo in via Pietro Custodi all'Ufficio fermi e arresti della Polizia Locale. "Durante il tragitto – prosegue la ricostruzione ufficiale del Comune – riusciva a fuggire, e da qui l'inseguimento e l'azione di fermo ripresa dal video".

Premesso che nessun comportamento della fermata avrebbe in alcun modo giustificato quella reazione da parte degli agenti, che hanno continuato a colpirla con i manganelli e con gli scarponi anche quando era immobilizzata a terra, come hanno confermato alcuni testimoni a Fanpage.it, quella ricostruzione, benché non citasse i bambini, da molti è stata interpretata come una conferma della volontà di tirare in ballo i bambini, come possibili vittime della donna, per inserire nel dibattito un elemento che per molti ridimensionerebbe – erroneamente – il comportamento dei poliziotti.

Di fronte a qualsiasi rischio, benché ormai sarebbe stato comunque scongiurato, verso i bambini in molti prenderebbero le parti degli agenti. Peccato che non ci sia nulla che confermi che la donna abbia infastidito i bambini fuori dalla scuola.

Nessuno conferma le molestie della donna picchiata ai bambini

Al contrario molti genitori che hanno i figli in quell’istituto, contattati da Fanpage.it, hanno dichiarato di non essersi accorti di nulla. “Quando ho accompagnato mia figlia a scuola ho visto l’auto dei vigili e l’ambulanza e ho sentito parlare del fatto che fosse stata fermata una persona transessuale, ma prima non avevo notato nessun pericolo. E anche le altre mamme non mi hanno riferito di nessuna molestia”.

Anche un’altra mamma dichiara “ho visto polizia locale e ambulanza, mi hanno detto che c’è stata stata una rissa, ma non ho altre informazioni”. A nessuna di loro è arrivata voce di molestie, neanche dagli altri genitori della scuola e neanche da quelli della scuola materna. Possibile che non si sia sparsa la voce in nessun modo? Possibile che non se ne sia parlato neanche in una delle ormai famigerate chat dei genitori? Peraltro proprio quelli del Parco Trotter sono riuniti in un comitato che da tempo denuncia la difficoltà di quella scuola inserita in un contesto degradato e pericoloso.

Nessuno, in primis il Comune, ha però fatto nulla finora per tutelare quei bambini, salvo poi utilizzarli per tentare di alleviare le responsabilità gli agenti violenti con ricostruzioni che appaiono fantasiose e che non trovano riscontro neanche nella parole del preside di quella scuola.

“Sembrava un normale controllo di persone sospette, come peraltro succede abbastanza spesso”, racconta a Fanpage.it e poi aggiunge: “Durante tutta la giornata non c’è stata nessuna eco all’interno della scuola di questa vicenda, nessun genitore mi ha riferito di aver segnalato la presenza della donna alla Polizia”.

“Ogni tanto ci sono in giro per la città dei gruppetti che magari hanno fatto la nottata e sono un po’ molesti e interviene la polizia, ma non ci ho fatto neanche troppo caso. Eppure l’ho vista passando e se avessi visto qualcosa di più serio mi sarei fermato”.

Insomma in una scuola che da tempo combatte, anche con presidi e manifestazioni, per avere maggiore sicurezza, nessuno sembra aver saputo dei pericoli che la donna avrebbe rappresentato secondo la ricostruzione ufficiale del Comune di Milano.

Vigili smentiti anche dalla Procura

La ricostruzione dei vigili, confermata anche dal Comune di Milano, è poi stata smentita anche dalla Procura della Repubblica, che ha aperto un'indagine su quanto accaduto, con l'ipotesi di reato "lesioni aggravate dall'abuso della funzione pubblica" nei confronti dei quattro agenti.

Anche in base a quanto ricostruiti dai pubblici ministeri, la donna non è stata fermata per aver molestato i bambini, ma semplicemente per "schiamazzi". Pertanto la ricostruzione fornita risulta ancora una volta utile unicamente a delegittimare la vittima al fine di far risultare agli occhi di alcuni cittadini meno gravi le azioni commesse dai poliziotti.

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