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Noemi trovata nella culla della vita, la soccorritrice a Fanpage.it: “Ecco perchè l’ho chiamata così”

La soccorritrice Antonella Matta, dipendente da 2 anni della Croce Rossa e volontaria dal 2006, ha raccontato a Fanpage.it la sorpresa di essersi trovata davanti ieri mercoledì 3 maggio la neonata Noemi nella culla della vita a Bergamo.
A cura di Giorgia Venturini
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La soccorritrice Antonella Matta con la piccola Noemi
La soccorritrice Antonella Matta con la piccola Noemi

Antonella Matta, 38 anni, era in turno insieme ad altri colleghi alla Croce Rossa di Bergamo quando ha sentito suonare la campanella della culla della vita. Antonella, dipendente da 2 anni della Croce Rossa e volontaria dal 2006, ha raccontato a Fanpage.it la sorpresa di essersi trovata davanti, ieri mercoledì 3 maggio, una neonata. La madre ha lasciato una lettera in cui spiegava che è stata sola per tutta la gravidanza, così come durante il parto. La piccola ora è ricoverata all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo in attesa dell'avvio delle pratiche per l'affidamento o adozione: sta bene.

Antonella, cosa è successo?

Verso le 17 ha incominciato a suonare la campana della culla della vita. Ci siamo accorti che c'era una bambina. Un mio collega l'ha presa in braccio: inizialmente era tranquilla, qualche minuto dopo ha iniziato a piangere. Abbiamo preso i parametri vitali della piccola, stava bene. Abbiamo poi allertato la nostra centrale operativa e sul posto è arrivata anche un'automedica. Ora si trova all'opedale Papa Giovanni, nel reparto di patologia neonatale.

Come avete trovato la bimba?

Era pulita. Era vestita con un maglione rosa e dei pantaloncini panna. Aveva il pannolino. Insomma come una bimba come tante altre.

La piccola secondo lei era appena nata?

La madre, nella lettera che ci ha lasciato, ha spiegato che la piccola era nata la mattina. Quindi da noi era arrivata poche ore dopo. Il cordone ombelicale era stato già tagliato dalla madre, noi poi abbiamo provveduto con tutte le medicazioni del caso.

Cosa c'era scritto poi nella lettera?

Ha scritto che è rimasta da sola durante i nove mesi della gravidanza, che ha partorito anche da sola. Ci ha detto che ci affidava un pezzo della sua vita, che le dava un bacio.

Voi avete visto la madre? 

No assolutamente e non ci metteremo a cercarla. La culla della vita esiste proprio per garantire l'anonimato del genitore. In modo che la mamme sono libere di fare questa scelta.

Ha dato lei il nome "Noemi" alla piccola. Come lo ha scelto?

Mi è sempre piaciuto come nome. È il nome di una delle mie migliori amiche: quando chiamo questa mia amica ho sempre un senso di sicurezza, ecco quindi perché ho scelto questo nome.

Quando ha visto la piccola cosa ha provato?

Sia emozione che preoccupazione. Noi siamo abituati a soccorrere persone che stanno male, vedere la vita questa volta è stata una sensazione bella e forte.

Ora cosa accadrà a Noemi? 

La madre avrà tempo dieci giorni prima per ripensarci. Se così non fosse, si procederà con le pratiche per l'affido e per l'adozione.

In un mese ci sono stati già tre bimbi affidati alla culla della vita. Prima forse si conosceva poco questa possibilità?

Quello che mi auguro è che con il tempo si arrivi ad aiutare le madri prima che siano costrette a fare queste scelte. Che ricordiamo essere una scelta dolorosa. Siamo nel 2023, le madri devono essere aiutate. Poi ovviamente ognuna è libera di fare le proprie scelte. Sono scelte molto personali.

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