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“No alle nozze, la sposa è russa”: le celebra solo Morterone, il borgo più piccolo d’Italia

Nozze travagliate per due sposi, lecchese lui e russa lei: in tanti li hanno respinti, con la scusa dell’attuale guerra in Ucraina. Ad accoglierli Morterone (Lecco), il borgo più piccolo d’Italia.
A cura di Francesca Del Boca
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Una serie continua di no: sembrava proprio che queste nozze non s'avessero da fare. Il motivo? La sposa è russa. "Ci sono in atto sanzioni commerciali ed economiche verso la Russia, in questo momento, a causa della guerra in Ucraina". E dunque anche la promessa sposa Alina, in quanto russa, doveva essere punita.

Momenti di disperazione, a peregrinare di comune in comune alla ricerca di qualcuno che celebrasse il matrimonio tra Alina Katrina, che fa la modella e ha 29 anni, e il compagno Alberto Mazza, lecchese di 33 anni. Finché, dopo una serie di no, arriva l'agognato sì: quello di Mortarone, il paesino alle pendici del Resegone che vanta il primato di borgo più piccolo d'Italia con i suoi 31 abitanti. 

Il matrimonio

Così Alberto e Alina hanno potuto finalmente celebrare domenica, sotto il sole di luglio, la loro unione d'amore. "Celebrare il matrimonio di Alberto e Alina non è stato semplice", ha raccontato il sindaco Dario Pesenti a Il Giorno. "Ho dovuto recuperare molte scartoffie e acquisire documentazione tramite il consolato  Da quanto mi è stato riferito, in altri Comuni hanno rifiutato la loro richiesta con il pretesto che Alina è una cittadina russa e che ci sono in atto sanzioni economiche e commerciali verso la Russia in seguito alla guerra in Ucraina".

Non ci sono impedimenti per i matrimoni di russi

Solo una scusa, secondo il primo cittadino del borgo più piccolo d'Italia. "Personalmente credo che abbiano accampato semplicemente una scusa per spingerli a rivolgersi altrove, in modo da non occuparsi delle incombenze burocratiche, perché non mi risultano impedimenti a unire in matrimonio cittadini russi". Il matrimonio è stato allegro, con i (pochissimi) paesani che si sono assiepati davanti alla piazza della chiesa per assistere all'evento. "Non sono abituati alle celebrazioni", ha concluso il sindaco.

Il paese che multa chi discrimina

Del resto Morterone è una realtà solo apparentemente marginale. Solo poco tempo fa ha fatto parecchio parlare di sé perché, dopo la bocciatura del ddl Zan, ha approvato una delibera che prevede una sanzione amministrativa di 500 euro per chi fa dichiarazioni o azioni discriminatorie verso le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans nel territorio o sulle pagine web collegate al paese.

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