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Morta la partigiana Dina Croce: percorse centinaia di km in bici per la causa della Resistenza

È morta questa mattina all’età di 98 anni la partigiana Dina Croce. Fu tra le prime donne a entrare nella Resistenza: come staffetta percorse centinaia di chilometri in bici ogni giorno, in ogni condizione atmosferica, per portare messaggi e cibo alle formazioni partigiane dell’Oltrepò Pavese. Lo scorso 29 agosto era stato presentato un libro sulla sua storia.
A cura di Francesco Loiacono
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È morta questa mattina a Cervesina, in provincia di Pavia, la partigiana Dina Croce. A comunicare la triste notizia il presidente dell'Anpi provinciale di Milano, Roberto Cenati: "Partigiana e staffetta di collegamento del Comando della Brigata Garibaldina Crespi e poi della Divisione Aliotta, scendeva in bicicletta a Milano dal Comando Partigiano di Zavattarello, e da Milano saliva a Zavattarello, una o due volte la settimana". Dina Croce aveva 98 anni: si è spenta in una casa di riposo dell'Oltrepò Pavese in cui viveva da alcuni anni.

Ha percorso centinaia di chilometri in ogni condizione atmosferica

"Raccontava di non essersi tirata indietro e di avere partecipato alla Resistenza, perché quella era la cosa giusta da fare, nonostante i rischi corsi durante i terribili rastrellamenti nazifascisti", ha ricordato Cenati. Durante la guerra di Liberazione Dina Croci svolse un importante ruolo come staffetta partigiana, mettendo in collegamento le formazioni di combattenti dell'Oltrepò Pavese con Milano. Con la sua bicicletta percorse centinaia di chilometri con ogni condizione atmosferica per portare cibo e messaggi alle formazioni partigiane: "Mi ha raccontato del giorno in cui, nonostante la pioggia, percorse oltre cento chilometri per portare un messaggio a Tino Casali, comandante nell'Oltrepò – ha raccontato Cenati su Facebook -. Date le condizioni meteorologiche e la tarda ora in cui Dina aveva raggiunto la formazione di Casali, fu costretta a passare la notte nell'Oltrepò. Casali allora decise di ospitate Dina nella propria tenda e di trascorrere la notte all'aperto su una brandina".

Lo scorso 29 agosto era stato presentato un libro sulla sua storia

Dina Croce era stata una delle prime donne a unirsi alla Resistenza e fu una delle prime donne che entrarono a Milano con i partigiani dell'Oltrepò Pavese il pomeriggio del 27 aprile del 1945. "Mi ha sempre incoraggiato a impegnarmi all'interno dell'Anpi, perché voleva che i valori per i quali aveva combattuto continuassero ad essere vivi nella società contemporanea – ha concluso Cenati -. La ricorderemo sempre con affetto e riconoscenza". Proprio da pochi giorni, sabato 29 agosto, a Zavatterello si era tenuta la presentazione del libro "Dina racconta – Storia di una staffetta partigiana in Oltrepò", di Marina Trazi. Una testimonianza che, da ora in poi, assumerà un valore ancora più speciale. "Ti abbraccio forte Dina, mi muore un'altra madre, un'altra sorgente scompare tra le rocce della montagna, ma ne son certo ora starai parlando e ridendo tra Partigiane e Partigiani, e il vento ti scompiglierà i capelli. Bella ciao Dina", ha scritto Ivano Tajetti, presidente della sezione Anpi di Milano Barona. I funerali della partigiana si terranno domani, lunedì 7 settembre, alle 15.30 nella Chiesa Parrocchiale di Santa Giuletta, nel Pavese.

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