Morta dopo un intervento di liposuzione: la Procura chiede che il chirurgo vada a processo
La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Mattia Colli, il medico chirurgo accusato di omicidio colposo nei confronti di Ana Maria Cracium, la 36enne morta nel 2018 a seguito di alcune complicazioni causate da un'infezione esplosa dopo un intervento di liposuzione. Intervento alla quale la donna si era sottoposta il 5 luglio 2017.
La 36enne è morta dopo nove mesi di agonia
A denunciare il decesso era stato il compagno convinto, fin da subito, che fosse strettamente collegato all'intervento. La 36enne è morta dopo "nove mesi agonia". Dopo essersi sottoposta all'operazione di liposuzione, Cracium, di origini rumene, ha avuto febbre e convulsioni. Subito dopo aveva deciso di tornare in Romania dove era stata operata: "Aveva un'infezione devastante – aveva spiegato Laura Gravina, avvocato del compagno – nelle parti basse del corpo, fianchi, addome, gambe, a seguito dell'operazione in quella clinica di Milano dove era andata su consiglio di un'amica". Operazioni che però non ha portato al risultato sperato.
L'avvocato difensore del medico: Seguite tutte le regole
La donna è stata poi trasferita alla Fondazione Poliambulanza di Brescia e poi in un hospice di Orzinuovi dove è morta. Dopo il suo decesso e a la denuncia del compagno, i carabinieri hanno perquisito lo studio del medico proprio mentre stava eseguendo un altro intervento. La Procura, che ha aperto un'inchiesta, ritiene che il chirurgo debba andare a processo. Dal canto suo Colli, assistito dall'avvocato Gian Filippo Schiaffino, sostiene di aver seguito tutte le regole e le prescrizioni anche nella fase post operatoria.