Monia Bortolotti accusata di aver ucciso i figli neonati, la pm chiede l’ergastolo: “Era in grado di intendere”

La pm Maria Esposito ha chiesto la condanna alla pena dell'ergastolo per Monia Bortolotti, la 27enne accusata di duplice infanticidio perché ritenuta responsabile della morte dei suoi due figli a distanza di un anno l’una dall’altro: quella di Alice di 4 e Mattia di 2 mesi. Secondo gli inquirenti, Alice sarebbe morta il 15 novembre del 2021 per soffocamento con un cuscino. Mattia, invece, sarebbe stato ucciso in un "abbraccio fatale" il 25 ottobre del 2022.
Nell'udienza che si era svolta lo scorso giugno, la Corte aveva respinto la richiesta di una nuova perizia psichiatrica avanzata dalla pm dopo che i periti nominati dal gup e i consulenti dell'accusa avevano ritenuto Bortolotti totalmente incapace di intendere e di volere al momento dei fatti poiché, da tempo, la donna avrebbe sofferto di un disturbo depressivo con tendenze psicopatiche dipendenti dall’umore probabilmente – secondo i periti – perché abbandonata dai genitori in un orfanotrofio e poi adottata “e portata come un pacco postale nella provincia bergamasca”. In quella sede i periti avevano definito Monia Bortolotti una “bambina mai nata che ha sviluppato una distacco emotivo e alla quale nell’adolescenza non è stata data la possibilità di nascere di nuovo. Infatti è uscita di casa andando a convivere con un uomo che ha 25 anni più di lei, con il quale ha fatto una figlia e, subito dopo la morte della neonata, ne ha fatto un secondo”. E, per questo, la donna avrebbe ucciso il piccolo Mattia con l'obiettivo "di inglobarlo nuovamente nel suo corpo". Al contrario i consulenti dell'accusa – il dottor Sergio Monchieri e la dottoressa Stella Di Milia – avevano parlato di un disturbo della personalità con tratti border e narcisistici, “ma non tali da comprometterne le capacità” di intendere e di volere della donna.
A circa due mesi di distanza, durante la requisitoria che si è svolta ieri, venerdì 12 settembre, davanti alla Corte d'assise, la pm ha ribadito questa seconda posizione sostenendo che "l'imputata era perfettamente capace di intendere e di volere sia al momento dell’omicidio volontario di Alice sia al momento dell’omicidio volontario di Mattia". E questo per Esposito "va riconosciuto se non si vuole che il pianto di Alice e di Mattia rimanga inascoltato e soffocato”. Da qui la richiesta della condanna alla pena dell’ergastolo per Bortolotti – che al momento di trova nella Rems di Castiglione delle Stiviere dove viene continuamente monitorata e sottoposta a cure – con isolamento diurno per la durata di mesi sei.