Milano, oltre 7mila musulmani a Famagosta per la festa del Sacrificio: “Grazie Italia per gli aiuti a Gaza”

Migliaia di fedeli musulmani provenienti da Milano e da varie zone della Lombardia si sono ritrovati questa mattina, venerdì 6 giugno, al campo sportivo di Famagosta per celebrare l’Eid al-Adha, la festa del Sacrificio. Per circa un'ora, le persone hanno pregato in arabo sulle proprie stuoie rivolte verso la Mecca. Ibrahim Gewili, membro del direttivo della Fondazione Giovani per il Bene, dal palco ha parlato di come Gaza sia "una ferita aperta sul corpo dell'umanità" affermando che "il silenzio è complicità" e invitando i presenti a romperlo per "difendere l'umanità". L'Imam, al grido di "Palestina libera", ha ringraziato "l'Italia e la presidente che stanno facendo tante cose per i nostri fratelli".
Secondo una prima stima, sarebbero stati circa 7mila i fedeli musulmani che si sono ritrovati a Famagosta per celebrare l’Eid al-Adha. Si tratta della seconda ricorrenza più importante per l'Islam, seconda all’Eid al-Fitr, ovvero la festa che segna la fine del mese lunare del Ramadan.
Come ha spiegato Gewili, per celebrare questa ricorrenza sono stati richiesti e ottenuto "tutti i permessi necessari" ed è stato predisposto il campo sportivo di Famagosta in modo tale da poter accogliere tutti i fedeli. La festa è iniziata intorno alle 8 ed è stata seguita da un'ora circa di preghiera e sermoni in arabo. Numerose le bandiere della Palestina e i riferimenti alla situazione a Gaza da parte degli organizzatori.
"Gaza è una ferita aperta sul corpo dell'umanità, ogni giorno muoiono bambini innocenti sotto le bombe", ha dichiarato Gewili: "Una popolazione sta morendo e il silenzio è complicità. La storia non dimenticherà". Tra i volontari che hanno aiutato a organizzare l'evento, anche alcune persone non di fede musulmana. "Ogni anno opero per loro", ha dichiarato un uomo di fede cristiana, "credo sia importante rispettare la cultura di ogni Paese, speriamo di avere pace nel mondo".