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Milano, la squallida speculazione politica quando lo stupratore è uno straniero

Negli ultimi giorni tra Milano e l’hinterland ci sono stati due stupri ai danni di una ragazza e di una donna. Due episodi analoghi, gravissimi, per cui sono stati arrestati un tassista italiano e un senegalese irregolare. Solo in uno dei due casi, però, una parte della politica ha sentito il bisogno di rilasciare commenti e roboanti dichiarazioni: il livello della speculazione in base alla nazionalità dei responsabili sembra davvero non toccare mai il fondo.
A cura di Francesco Loiacono
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Il mercato abbandonato in cui viveva il 24enne arrestato per lo stupro al Monte Stella (Foto MiaNews)
Il mercato abbandonato in cui viveva il 24enne arrestato per lo stupro al Monte Stella (Foto MiaNews)

Negli ultimi giorni ci sono state due notizie, simili nel loro orrore: due uomini arrestati perché ritenuti autori di violenze sessuali nei confronti di una ragazza e di una donna. Il primo episodio nella serata di domenica 19 luglio a Trezzano sul Naviglio, nell'hinterland milanese. La vittima è una ragazza di 20 anni, avvicinata da un uomo con la scusa di un passaggio in auto e poi violentata in una stradina appartata. Riesce a fuggire, dà l'allarme e consente ai carabinieri di arrestare il presunto colpevole. Il secondo episodio nel pomeriggio dello scorso 15 luglio al parco Monte Stella di Milano, in zona San Siro. Una donna di 45 anni viene aggredita e violentata da un ragazzo mentre porta a passeggio il cane. Il presunto autore della violenza viene fermato nella serata di mercoledì (ma la notizia viene data giovedì in mattinata): si tratta di un ragazzo di 24 anni, incastrato anche dal dna.

Della prima notizia avrete letto solo asciutti pezzi di cronaca, senza roboanti dichiarazioni di politici a commento: il presunto responsabile è un cittadino italiano, un tassista con precedenti penali. Della seconda notizia avrete invece anche letto una serie di dichiarazioni di esponenti politici, principalmente di centrodestra, arrivate a strettissimo giro dopo il fermo del presunto colpevole. Che è un 24enne senegalese, irregolare in Italia.

Tante dichiarazioni dopo l'arresto dello straniero, nessuna dopo quello dell'italiano

"Ovviamente – ha detto l'assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato – come era facile aspettarsi, è un africano senza fissa dimora e clandestino". Nessuna dichiarazione però dell'esponente di Fratelli d'Italia dopo l'arresto del tassista di domenica. "Se fossero confermate le sue responsabilità, come dimostrano i rilievi sul dna, saremmo di fronte all'ennesimo esempio di come l'immigrazione sfrenata tanto cara al Pd produca solo danni", ha invece affermato Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale milanese della Lega. Anche da lei, però, non sono arrivate dichiarazioni dopo l'arresto del tassista. "Auspico che tutti gli stranieri clandestini che commettono reati così gravi ed efferati nel nostro paese vengano celermente espulsi e scontino le pene nei loro paesi d’origine – ha invece detto Stefano Bolognini, commissario della Lega a Milano e assessore regionale alla Casa -. Continueremo inoltre a chiedere la castrazione chimica per gli stupratori ed i violentatori, siano essi stranieri o italiani". Peccato però che, anche in questo caso, domenica sera non risulta ci siano state dichiarazioni analoghe di Bolognini a proposito del tassista.

Non è purtroppo una novità, ma il livello della speculazione che certe forze politiche riescono a fare su vicende di cronaca di analoga gravità essenzialmente in base alla nazionalità dei responsabili sembra davvero non toccare mai il fondo. La loro è un'idea di giustizia che cambia a seconda che i presunti colpevoli siano italiani, stranieri, regolari o irregolari, che indossino o meno una divisa. Un'idea di giustizia ad personam aberrante, che avvelena il dibattito pubblico e il clima generale del Paese. Uno stupratore è uno stupratore, punto. Che si chiedano "condanne esemplari" solo quando è uno straniero, oltre ad essere squallida speculazione, è una mancanza di rispetto verso tutte le donne vittime di violenza, indipendentemente da chi l'ha commessa.

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