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Milano, fanno esplodere una bomba per zittire la testimone del processo: 2 arresti

I carabinieri hanno arrestato due ragazzi, uno di 24 e uno di 21 anni, ritenuti responsabili di un atto intimidatorio avvenuto la notte del 15 maggio 2020: stando a quanto riferiscono i militari, i due hanno fatto scoppiare una bomba davanti a un salone di bellezza. La titolare aveva assistito a una loro aggressione avvenuta ai danni di due ragazze e per questo era stata chiamata a testimoniare nel processo che li vede imputati. Ora per i ragazzi sono scattati gli arresti ai domiciliari.
A cura di Giorgia Venturini
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Avevano fatto esplodere una bomba carta la notte del 15 maggio del 2020 nella galleria di via Mazzini a Milano davanti a un salone di parrucchiere. Ora sono scattate le manette contro due indagati, uno italiano di 24 anni e un cittadino moldavo di 21 anni. Stando a quanto precisato dai militari della Compagnia di Sesto San Giovanni si è trattato di un vero e proprio atto intimidatorio nei confronti della titolare dell'attività: questa sarebbe infatti la testimone nell'ambito di un procedimento penale che vede i due arrestati imputati per il reato di lesioni personali aggravate ai danni di due coetanei. L'aggressione risale al 2018 a Milano e a vedere tutto è stata proprio la donna titolare del salone. Così la decisione dei due ragazzi di agire contro di lei per evitare che raccontasse tutto davanti ai giudici.

I due ragazzi sono ora ai domiciliari

Le indagini hanno portato a identificare i responsabili del gesto intimidatorio individuando anche l'autovettura utilizzata per gli spostamenti: i militari si sono serviti dei tabulati telefonici per arrivare agli autori del fatto. I carabinieri, durante la perquisizione nella loro casa, hanno trovato gli abiti indossati durante l'atto intimidatorio. Con questi gravi indizi di colpevolezza, questa mattina 16 aprile 2021 a Cormano i carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni hanno dato esecuzione a un ordine di misura cautelare ai domiciliari emessa dal giudice per le indagini preliminari di Monza. I due indagati ora dovranno rispondere davanti al giudice del reato di minaccia, danneggiamento e porto di materiale esplosivo.

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