Milano approva l’interruzione “condizionata” dei rapporti con Tel Aviv: a cosa serve il gemellaggio tra città

Il Consiglio comunale di Milano ha approvato ieri, lunedì 20 ottobre, l'ordine del giorno che prevede la stipulazione di un gemellaggio con Gaza City e l'interruzione di quello con Tel Aviv. Entrambi i punti, però, sono vincolati: il primo a quando la città "sarà amministrata da un organismo democraticamente eletto dai suoi abitanti", il secondo a un "significativo venir meno del rispetto degli impegni del piano di pace" da parte di Israele nei confronti della popolazione palestinese. Le due votazioni, in particolare quella sui rapporti con Tel Aviv, hanno spaccato la maggioranza, con il voto contrario di Riformisti e del Verde Carlo Monguzzi: "Bisognava pensarci due anni fa".
L'interruzione "condizionata" del gemellaggio con Tel Aviv
A illustrare il contenuto dell'ordine del giorno è stata la capogruppo del Pd Beatrice Uguccioni. Per quanto riguarda l'interruzione dei rapporti con Israele, incluso il "gemellaggio con Tel Aviv", il testo spiega che "il Comune di Milano si riserva di interrompere ogni rapporto istituzionale con il governo israeliano o sue rappresentanze" nel caso di un "significativo venir meno del rispetto degli impegni del piano di pace". In particolare, si citano "le ostilità dovessero riprendere, se non ci fossero garanzie di protezione civile, se venisse impedito l'accesso umanitario, se la ricostruzione di Gaza divenisse un pretesto per l'espulsione dei civili palestinesi". In quel caso, l'interruzione dei rapporti servirebbe a "mantenere alta l'attenzione pubblica e internazionale sull'obbligo di giustizia e responsabilità".
Il Consiglio comunale ha approvato il punto alla seconda votazione, dopo che la prima si era conclusa con un pareggio. Secondo Francesca Cucchiara e Tommaso Gorini di Europa Verde, inoltre, "il gemellaggio tra Tel Aviv e Milano va sospeso subito" in quanto ci sarebbero "già prove documentate di innumerevoli violazioni, incluse le decine di civili uccisi dai bombardamenti di domenica".
Il "patto di amicizia" con Gaza City
Nello stesso ordine del giorno era stato inserito un nuovo punto che riguardava Gaza City, e in particolare la possibilità di stringere un gemellaggio, o comunque un patto di amicizia. Anche questa proposta, però, presenta un vincolo. I rapporti tra le due città verranno approfonditi, si legge, solo quando Gaza City "sarà amministrata da un organismo democraticamente eletto dai suoi abitanti o da altre tipologie amministrative purché previste o riconosciute nell’ambito degli accordi internazionali di pace".
Infine, è stato approvato anche il punto in cui si parla di un aiuto concreto da parte di MM, società partecipata dal Comune di Milano, per portare acqua potabile a Gaza.
Cosa comporta il gemellaggio tra città e perché è importante
Come si può leggere sul sito ufficiale, il Comune di Milano ha iniziato le attività di gemellaggio nel 1961 e, da allora, sono stati firmati in tutto 15 accordi. Il gemellaggio non è solo un atto simbolico che mostra vicinanza tra due città, ma è anche uno strumento che favorisce "attività congiunte, strette relazioni politiche, economiche e culturali". Si tratta di un accordo che arriva a interessare diversi settori, tra i quali l'amministrazione pubblica, gli scambi commerciali e l'innovazione.
Tel Aviv, in particolare, è gemellata con Milano dal 3 maggio del 1994. Il Comune parla di "analoghi ideali democratici" e l'accordo come "espressione di una forte volontà e di una leale aspirazione a sostenere lo spirito di pace e di fratellanza tra tutti i cittadini del mondo". Dal punto di vista pratico, ad oggi Tel Aviv collabora con Milano all'interno del Milan urban food policy pact (Mufpp) e del network Cities climate leadership group (C40).