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“Mi hanno accoltellato”: arriva al bar sanguinante, ma le telecamere svelano un’altra verità

Un uomo di 50 anni è stato denunciato per simulazione di reato e procurato allarme: era entrato in un bar tutto sanguinante raccontando di essere stato aggredito da un gruppo di estranei. Invece la indagini dei carabinieri hanno svelato altro.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio
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Aveva raccontato di essere stato accoltellato da un gruppo di sconosciuti. Versione che aveva spiegato entrando sanguinante in un bar per chiedere aiuto: qui aveva mostrato delle ferite da arma da taglio sulle gambe. In pochi minuti è stato trasportato con la massima urgenza all'ospedale, intanto i carabinieri si sono messi sulle tracce dell'aggressore. Intanto i carabinieri hanno fatto scattare le indagini e hanno scoperto la verità sui fatti.

La finta aggressione di un gruppo di sconosciuti

Tutto è accaduto in un locale della piazza di Gargnano, in provincia di Brescia. L'uomo, un muratore originario dell'Albania di 50 anni, era entrato nel bar tutto sanguinante chiedendo aiuto: alle persone presenti aveva raccontato di essere stato accoltellato da un gruppo di sconosciuti al termine di una discussione. Versione che ha poi raccontato anche ai carabinieri. In poco tempo erano scattatate le indagini e la caccia ai presunti aggressori.

I soccorsi del 118 e le indagini dei carabinieri

Mentre l'uomo è stato soccorso da un'ambulanza dei volontari del Garda e poi ricoverato in codice giallo alla Poliambulanza, i carabinieri hanno scoperto la dinamica dei fatti. La verità – come riporta Brescia Today – è emersa grazie da alcune analisi della telecamere di video-sorveglianza della zona. Il 50enne infatti si era procurato da solo quelle ferite dopo alcuni bicchieri di troppo di alcol.

L'accusa di procurato allarme

L'uomo si era inventato tutto per non ammettere forse il suo autolesionismo e l'abuso di alcol. Ora però è stato denunciato per simulazione di reato e procurato allarme: dovrà chiarire tutti i particolari davanti al giudice.

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