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Mariella Chiari uccisa in casa a Mesenzana, il marito l’avrebbe accoltellata dopo una lite per i ‘Gratta e Vinci’

Renato Chiari ha ucciso la moglie in casa a Mesenzana (Varese) con un coltello da cucina nel pomeriggio del 15 novembre. Il 78enne l’avrebbe colpita al culmine di una lite per i ‘Gratta e Vinci’.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Non ci sarebbe un contesto di tensione che si è prolungato nel tempo all'origine dell'omicidio che si è consumato ieri pomeriggio, sabato 15 novembre, in un'abitazione di Mesenzana (in provincia di Varese), ma un litigio per motivi "futili". Secondo quanto emerso finora dalle indagini della Procura di Varese, infatti, Renato Chiari avrebbe ucciso sua moglie Mariella Chiari al culmine di una discussione in merito al vizio del 78enne di giocare al ‘Gratta&Vinci'. Al termine dell'interrogatorio che si è tenuto davanti al pm Antonio Gustapane, Chiari è stato trasferito dal carcere dei Miogni a quello di San Vittore. Il timore, infatti, è che l'anziano possa compiere gesti di autolesionismo e la struttura milanese è più attrezzata per casi come questo.

È stato uno dei parenti della coppia, che vive nella loro stessa casa di Mesenzana, a dare l'allarme intorno alle 16 del 15 novembre. Quando i sanitari sono arrivati sul posto, insieme ai carabinieri del Radiomobile di Luino, Mariella Chiari era distesa senza vita nel soggiorno del suo appartamento, con un coltello da cucina ancora nel petto. A colpire l'81enne sarebbe stato il marito, di tre anni più giovane, al culmine di una lite.

Stando a quanto emerso finora dalle indagini condotte dai carabinieri del nucleo Investigativo di Varese e coordinate dal pm Gustapane, non ci sarebbero stati episodi pregressi di violenza domestica. Raccogliendo varie testimonianze, pare infatti che i due avessero discusso in merito al vizio del 78enne di giocare ai ‘Gratta&Vinci' e questo, dopo aver impugnato un coltello da cucina, l'avrebbe colpita più volte al petto fino a ucciderla.

In serata è stato sottoposto a interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Luino. Come ha fatto sapere la Procura di Varese attraverso una nota, Chiari sarebbe apparso "in una condizione di marcata fragilità psicologica" e avrebbe reso dichiarazioni "in alcuni passaggi frammentarie e carenti di coerenza logica". Dichiarato in arresto per omicidio volontario aggravato, il 78enne è stato condotto prima nel carcere varesino dei Miogni poi, temendo gesti autolesionistici, è stato trasferito nel più attrezzato San Vittore di Milano. Le indagini per accertare la dinamica dell'omicidio e il movente sono ancora in corso.

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