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Covid 19

L’epidemiologo La Vecchia: “Casi in aumento, ritorneremo a 100mila contagi al giorno”

Ha spiegato a Fanpage.it quello che accadrà tra pochi giorni l’epidemiologo e professore dell’Università Statale Carlo La Vecchia.
A cura di Giorgia Venturini
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Torna a salire la curva dei contagi Covid in Italia. A fine mese ritorneremo ad avere 100mila casi al giorno, con un aumento nell'ultima settimana del 40 per cento dei contagiati. E proprio nello stesso periodo cadrà lo stato di emergenza dovuto alla pandemia: è troppo presto con un nuovo picco in arrivo? Cosa ci dobbiamo aspettare? Ha spiegato tutto a Fanpage.it l'epidemiologo e professore dell'Università Statale Carlo La Vecchia.

Dottore, può spiegarci questo nuovo aumento dei casi?

C'è purtroppo un aumento reale dei contagi. Se osserviamo la media dell'ultima settimana, non bisogna mai basarsi su quella del singolo giorno, i casi erano 53mila e 200. La settimana prima erano 39mila. La media dei contagi è iniziata ad aumentare sabato 5 marzo: è aumentata del 40 per cento in sette giorni.

Per quanto riguarda i ricoveri?

Sta cessando anche la discesa dei ricoveri, quindi questo vuol dire che tra poco avremo anche in questo caso un aumento. Ovviamente però bisognerà attendere qualche giorno, almeno un paio di settimane dall'aumento dei contagi.

Si tratta ancora di variante Omicron?

Sì, i nuovi contagi sono Omicron. Ora dobbiamo parlare anche di sottovarianti: la variante BA2 è circa un terzo dei casi e un BA11 che è circa un quarto dei casi. Mentre BA3 non si sta diffondendo. Ora molto diffusa, dunque, è BA2. Non si tratta di una variante più grave: si diffonderà però in fretta tanto che a fine mese a livello nazionale arriveremo ancora a 100mila casi. Torneremo a cifre non molto diverse rispetto a quelle di gennaio. In Lombardia sono ora poco più di 5mila i nuovi positivi in questi giorni. Arriveremo presto a 15mila.

Perché questo nuovo aumento dei casi?

L'aumento dei contagi è attribuito principalmente a due fattori principali. Il diffondersi di BA2, che è più contagiosa di Omicron, e dal rallentamento delle misure di contenimento. Più che dal punto di vista normativo più dal fatto che ogni cittadino ha abbassato un po' la guarda. E potrebbe essere anche un po' giustificato perché ci siamo resi conto che Omicron è meno grave delle altre varianti. La gente si è quindi rilassata.

Alla fine del mese in Italia cadrà lo stato di emergenza dovuto alla pandemia: è d'accordo nonostante il nuovo aumento dei casi?

Oggi non siamo in situazione di emergenza, eravamo in situazione di emergenza due anni fa. In Italia c'è stato una gradualmente riapertura e ritorno alla normalità. Rispetto anche solo allo scorso dicembre i pronto soccorso non sono intasati. Perché la gente ora conosce Omicron, aspetta sempre quindi più tempo prima di andare in ospedale. La fine del periodo di emergenza, dunque, nonostante resti una decisione politica, è ragionevole.

Per quanto riguarda invece l'allentamento delle singole misure, come l'eliminazione del green pass e delle mascherine?

Queste misure invece è possibile che vengano calibrate in base ai contagi di fine marzo. Tra una decina di giorni si deciderà se allentare le misure, tutto dipenderà dal numero dei nuovi casi.

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