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L’attico di Sandra e Raimondo comprato da Berlusconi a Milano 2: come i domestici hanno ereditato tutto

A vendere (per un milione e mezzo di euro) la storica abitazione di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello a Milano 2 sono stati i domestici filippini, unici eredi del patrimonio della coppia più famosa della tv. Come è stato possibile?
Intervista a Piercarlo Mattea
Notaio del distretto di Milano, Busto Arsizio, Lodi, Monza, Varese
A cura di Francesca Del Boca
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I domestici Pedro Edgardo Magsino e la moglie Rosalie Escarez; al centro uno dei figli della coppia, apparso in numerose puntate di "Casa Vianello"
I domestici Pedro Edgardo Magsino e la moglie Rosalie Escarez; al centro uno dei figli della coppia, apparso in numerose puntate di "Casa Vianello"

Una vendita da quasi un milione e mezzo di euro. È il super attico da 300metri quadri a Milano 2 (Segrate) in cui Sandra Mondaini e Raimondo Vianello hanno abitato fino alla loro morte, avvenuta nel 2010, ceduto oggi al vicino di casa Piersilvio Berlusconi dagli storici domestici filippini che hanno ereditato in toto il patrimonio stellare della coppia più famosa della televisione.

Una volontà specifica ed espressamente indicata nel testamento quella dell'ultima superstite del duo Sandra Mondaini, unica destinataria delle fortune del coniuge (che, oltre al maxi appartamento a due piani con cinque camere da letto e spazi fioriti nella città-giardino ideata da Silvio Berlusconi negli anni Settanta, comprendeva anche l'immobile di via Durini (San Babila) e altri appartamenti a Milano e in Svizzera, quadri, mobili di pregio e i diritti d'autore legati alle trasmissioni tv). E una concreta dimostrazione di riconoscenza nei confronti di Pedro Edgardo Magsino e della moglie Rosalie Escarez con i figli John Mark (Gianmarco) e Raimond, persone comuni che grazie alla fiducia costruita in oltre vent'anni di convivenza sono diventati i custodi di un'eredità anche economica.

Ma come è stato possibile affidare l'intero capitale di Casa Vianello ai collaboratori domestici, che i due consideravano veri e propri "nipoti", nonostante l'esistenza di parenti prossimi (come la nipote Virginia Vianello)? Lo chiediamo a Piercarlo Mattea, notaio del distretto di Milano, Busto Arsizio, Lodi, Monza, Varese.

Il notaio Piercarlo Mattea
Il notaio Piercarlo Mattea

Quando è possibile "eliminare" completamente i parenti dal testamento, e destinare i propri averi a chi più si desidera?

I soggetti che hanno diritto a ereditare da qualcuno, ovvero i cosiddetti legittimari, sono il coniuge, i figli o – in loro assenza – i genitori del defunto. Sono gli unici ai quali non si può negare una quota di eredità. In questo caso Sandra Mondaini e Raimondo Vianello non hanno però avuto figli e, vista l'età, non avevano più i genitori. Sandra Mondaini, quindi, prima indicata dal marito nel testamento come unica erede del suo patrimonio, ha evidentemente poi scelto con un altro testamento di destinare il cento per cento del patrimonio della coppia ai domestici. Tutto perfettamente lecito.

Nonostante la presenza di altri parenti in vita. 

In assenza di figli e genitori i Vianello potevano lasciare i propri beni a chi volevano, senza alcun limite: enti benefici, conoscenti, estranei… i fratelli e i nipoti (non ovviamente intesi come figli dei figli, che sono discendenti in linea retta e quindi come se fossero a tutti gli effetti dei figli, ma come figli dei fratelli e quindi parenti collaterali) ereditano solo in assenza di testamento. Ma con un testamento di mezzo, come è accaduto, i due potevano scegliere liberamente di destinare il patrimonio a chiunque preferissero.

I nipoti di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello non hanno quindi alcun diritto?

No. Non sono discendenti in linea retta.

Non avrebbero potuto nemmeno impugnare il testamento? 

Al tempo avrebbero potuto, volendo. Magari cercando di sostenere che la zia, nel momento esatto in cui ha redatto il testamento, non era in grado di intendere e di volere, o ancora che si trovava sotto costrizione, sotto minaccia, che il documento fosse falso… non certo il contenuto. Tutto questo, ovviamente, doveva ipoteticamente poi essere stabilito da un giudice al termine di un processo. E onestamente non è molto facile dimostrare tutto questo a posteriori… non mi risulta, del resto, che questo testamento sia mai stato impugnato dai parenti.

Adesso non potrebbero più impugnarlo?

No, il tempo previsto dalla legge è di dieci anni. Sandra Mondaini e Raimondo Vianello sono morti nel 2010, ben quindici anni fa. È ormai tutto prescritto.

Si era parlato a lungo anche del fatto che Sandra e Raimondo avessero intenzione di adottare uno dei figli della coppia di domestici. 

Non sarebbe stato possibile: i minori non erano in stato di abbandono, avevano i genitori. Ma poi perché farlo? Come abbiamo visto, non ne avrebbero nemmeno avuto bisogno: hanno potuto comunque destinare loro il cento per cento del loro patrimonio.

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