Ladri entrano in casa passando da un’impalcatura: il Comune di Milano e la ditta risarciranno il proprietario

31 dicembre 2019. È la data in cui alcuni ladri sono entrati in un'abitazione di via Fratelli Ruffini a Milano. Sono riusciti a fare irruzione, arrampicandosi sul ponteggio installato per la ristrutturazione dell'asilo e della scuola vicina. E proprio passando da lì, hanno fatto accesso all'abitazione e hanno portato via beni e oggetti. Oggi, a distanza di sei anni, i giudici della Corte di Cassazione hanno deciso di condannare il Comune e la ditta al risarcimento all'inquilino: si tratta di un manager che aveva preso in affitto l'appartamento. I giudici hanno rinviato la causa in Appello per quantificare il risarcimento.
Ricapitoliamo. La notte di Capodanno, alcuni ladri si sono arrampicati su un ponteggio che era stato montato per ristrutturare gli edifici scolastici che si trovano ai civici 4-6 della strada. In questo modo, sono arrivati sul balcone dell'appartamento al primo piano del palazzo accanto. Dopodiché hanno forzato una porta finestra e sono riusciti a entrare in casa. Dentro hanno trovato una cassaforte dove all'interno c'erano un orologio dal valore di 18mila euro, un collier di 40mila euro, tre collane di perle dal valore di trentamila euro, un bracciale dal valore di 15mila euro e tantissimi altri gioielli. Insomma, sono scappati con un bottino di oltre 166mila euro.
La vittima ha poi citato in giudizio sia l'azienda incaricata dell'appalto che il Comune di Milano. Ha richiesto un risarcimento dei danni sulla base degli articoli 2043 e 2051 del codice civile. L'azienda ha sostenuto che l'uomo non era proprietario dell'immobile e quindi "non potesse operare alcuna presunzione di appartenenza dei beni presenti nell'appartamento al momento del fatto". Inoltre hanno sostenuto che i gioielli rubati "fossero in prevalenza di foggia femminile" e che quindi appartenessero alla defunta moglie dell'inquilino. Inoltre avrebbe provato a sostenere la tesi, secondo cui il proprietario non avrebbe custodito bene i gioielli.
Per la Cassazione però sia il Comune, che era il committente dei lavori, che la ditta che aveva installato il ponteggio dovranno risarcire l'uomo. Per i giudici, chi lascia in strada un'impalcatura senza protezioni e senza antifurti, consente "colposamente un agevole accesso ai ladri". In questo modo, ne determina il compimento del furto e "le condizioni del verificarsi del danno" per le vittime. Chi installa o mantiene impalcature vicino alle abitazioni, deve prevenire i rischi. E sulla "proprietà dei beni", i giudici hanno sostenuto che "onerare il danneggiato dell’obbligo di fornire una puntuale dimostrazione del diritto di proprietà rispetto a tali beni si tradurrebbe inevitabilmente in una probatio diabolica".