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Ultime notizie sull'omicidio di Laura Ziliani

La terza figlia di Laura Ziliani: “Speravo che accuse alle mie sorelle fossero false, provo rabbia”

La terza figlia di Laura Ziliani, Lucia, ora prova “solo rabbia”. Sarebbe questa la confessione fatta agli amici più stretti in seguito all’arresto delle due sorelle, Silvia e Paola, e del fidanzato di una delle due, Mirto Milani, con l’accusa di essere i responsabili dell’omicidio della madre. La giovane, affetta da un lieve ritardo cognitivo, sarebbe stata, suo malgrado, al centro degli interessi economici del trio, avendo l’usufrutto completo dell’appartamento della madre a Brescia, oltre ad essere comproprietaria delle restanti proprietà della madre Laura, insieme alle sorelle.
A cura di Simona Buscaglia
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"Sono molto turbata da tutto quanto è accaduto. Devo fare i conti, oltre che con la morte della mamma, con l’accusa alle mie sorelle. Ho sperato fino all’ultimo che non fosse così. Adesso provo tanta rabbia". Queste le parole, riportate dal quotidiano Il Giorno, di Lucia Zani, la terza figlia di Laura Ziliani, che si sarebbe confidata con gli amici più stretti dopo le accuse che hanno portato le due sorelle, Silvia e Paola, e il fidanzato di una delle due, Mirto Milani, in carcere, ritenuti responsabili della morte della madre. Le accuse a carico dei tre sono di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Lucia Zani aveva fornito dettagli fondamentali sui difficili rapporti tra la madre e le sorelle

Già dalla lettura delle carte che hanno portato agli arresti, si leggeva come, a fornire i dettagli più precisi dei rapporti familiari tesi, fosse stata proprio la terza figlia Lucia, affetta da un lieve ritardo cognitivo e ora ospitata dalla nonna. Lei avrebbe ribadito in più occasioni il fatto che fosse la madre a mantenere le due sorelle, una delle quali "licenziata per ben tre volte". Entrambe le sorelle inoltre avrebbero "trattato male la mamma, si arrabbiavano spesso con lei, perché dicevano che lei non le manteneva, non gli dava abbastanza soldi". Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere il giudice per le indagini preliminari Alessandra Sabatucci ha scritto: "La condotta, già di per sé di indicibile gravità, risulta ancor più odiosa ove si ponga mente al fatto che, così agendo, gli indagati hanno privato Zani Lucia, soggetto disabile e in tutto dipendente dalla madre, dell’unico genitore superstite". Il padre infatti è morto pochi anni prima, nel 2012, in una slavina.

Dalle intercettazioni è emerso anche che Lucia si fosse trovata, suo malgrado, al centro degli interessi economici a cui avrebbero mirato le due sorelle e il fidanzato Milani. I tre sarebbero stati infatti preoccupati che la nonna o i due zii materni potessero diventare i tutori della sorella, che ha l’usufrutto completo dell’appartamento della madre a Brescia, ed è tuttora comproprietaria delle restanti proprietà della madre Laura, insieme alle sorelle.

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