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La Scala pubblica un post contro l’anoressia, alcuni ballerini protestano: “Ipocrisia”

Il Teatro alla Scala pubblica un post per la giornata nazionale del fiocchetto lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare. E richiama una valanga di commenti negativi: al centro il licenziamento, avvenuto nel 2012, della ballerina Maria Francesca Garritano per “danno di immagine” dopo le rivelazioni sull’allarme anoressia nel mondo della danza.
A cura di Francesca Del Boca
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"Per la Giornata nazionale del Fiocchetto lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare, l’Associazione Il filo lilla ha incontrato i nostri ballerini e artisti del coro come parte della campagna di sensibilizzazione promossa dal Ministero della Salute". È il post del Teatro alla Scala in occasione del 15 marzo, la giornata dedicata alla bulimia, all'anoressia e agli altri disturbi dell'alimentazione.

La bufera di commenti negativi: "Ipocrisia"

Ma lo scritto subito riceve una vera e propria valanga di commenti negativi. Tra cui quelli di alcuni ballerini. "Dodici anni fa il licenziamento di una loro collega , richiesto a gran voce, adesso in posa per il fiocchetto lilla? Falsità adesso e irresponsabilità allora", le parole di Michele Villanova, ex primo ballerino del Teatro alla Scala.

A cui si aggiunge l'attore romano Paolo Calabresi. "Maria Francesca Garritano, piccola grande donna, hai combattuto da sola contro i giganti della montagna. Hai pagato per aver detto la verità. Se oggi tante ballerine possono dirsi più tutelate è solo grazie a te. Lasciali fare, sono sepolcri imbiancati. La gratitudine che conta arriva dalle persone perbene. Il tempo non inganna e restituisce tutto".

"Ai tempi ero una collega solista di Mary", recita un altro commento. "Ricordo benissimo gli avvenimenti di allora e i comportamenti a mio avviso scandalosi e totalmente ingiustificati da parte delle maestranze del teatro… fu una doccia gelata per tutti", un altro commento. "Ma ciò che mi fece più ribrezzo, fu la quasi totale indifferenza della maggior parte dei colleghi".

E ancora commenti di altri utenti, tra ballerini professionisti e non solo. "Chi ha promosso il Fiocchetto lilla è stata licenziata dal corpo di ballo, ed ora si espongono spavaldamente questi fiocchetti. C'è molta ipocrisia in questa giornata nazionale".

"Cortesemente, date i meriti a chi deve, perché la gente sa. Non è bello, da parte di un’istituzione simile, credere che in fondo tutti noi abbiamo la memoria del pesce rosso".

"Iniziativa parecchio contraddittoria, visti i precedenti con la Garritano. Io sono un'ex ballerina, e i disturbi alimentari nel mondo della danza sono come il segreto di Pollicino".

La ballerina licenziata: "Siete lo stesso coinvolti"

A farsi avanti, del resto, è la stessa Maria Francesca Garritano, la ballerina chiamata in causa dai tanti commenti. "Io non dimentico", scrive infatti nelle storie di Instagram, dove posta i tanti messaggi ricevuti in suo sostegno, dopo il post scaligero.

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E lascia parlare una canzone di Fabrizio De Andrè, vergata a mano su un foglio di carta. "Anche se vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti".  Dietro, il poster di uno spettacolo di balletto – proprio del Teatro alla Scala.

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La denuncia di Maria Francesca Garritano

"Gareggiare per chi mangia meno, oltre che per essere la migliore sul palco, non è un'eccezione ma la regola", era stata al tempo la denuncia, a pochi giorni dalla Prima del 7 dicembre 2011, della solista del corpo di danza del teatro milanese a un periodico britannico.

"Sette ballerine su dieci non hanno più le mestruazioni, per via delle diete punitive alle quali si sottopongono”. Come un frutto e uno yogurt al giorno, in mezzo a più di 8 ore di estenuanti allenamenti fisici. "Una ballerina su cinque, alla Scala, soffre di anoressia" (anche se la stella classe 1978 dirà poi di non aver mai accennato in modo specifico al "suo” teatro, puntando il dito contro il giornalista dell'Observer).

Immediato così, dopo queste dichiarazioni rilasciate alla stampa, il licenziamento (poi dichiarato illegittimo dalla Cassazione, che dopo 4 anni aveva disposto il reintegro) di Garritano da parte del Teatro alla Scala.

La causa: "diffamazione" e "danno di immagine". Nonché "la violazione dei doveri fondamentali che legano un dipendente al suo datore di lavoro, facendo venir meno il necessario rapporto fiduciario che è alla base di tale legame".

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