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La protesta di Fontana: “È lunare impedire spostamenti tra comuni a Natale e Capodanno”

“Un fatto lunare”: così il governatore lombardo, Attilio Fontana, ha definito il Decreto Legge che impedirà, il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, lo spostamento dei cittadini fra comuni della stessa regione “mentre si discute di un Dpcm che non ha recepito nessuna delle indicazioni offerte dalle regioni”.
A cura di Simone Gorla
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Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, protesta contro le misure anti Coronavirus previste dal governo per le festività natalizie. Nel mirino del governatore leghista c'è soprattutto la decisione di vietare gli spostamenti tra comuni – anche in caso di passaggio in zona gialla – nei giorni di Natale e Capodanno. Un divieto che Fontana definisce "lunare".

Divieti per Natale e Capodanno, la protesta di Fontana

In una nota, il presidente della Lombardia sottolinea il suo disappunto spiegando che "leggere un Decreto Legge a sorpresa che impedirà, il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, lo spostamento dei cittadini fra Comuni della stessa regione anche solo per andare a visitare genitori e figli, mentre si discute di un Dpcm che non ha recepito nessuna delle indicazioni offerte dalle regioni, è un fatto ’lunare’; in perfetta contraddizione con le dichiarazioni sulla leale collaborazione fra Stato e Regioni”.

La critica delle Regione su contenuti e metodo

“Bene ha fatto la Conferenza delle Regioni ad assumere una posizione di forte critica verso contenuti e metodo imposti dal Governo con un decreto legge notturno che impedisce di dare alcun parere su un Dpcm contraddittorio e non modificabile”, ha aggiunto Fontana. Che già in precedenza, intervistato dal Corriere della Sera, si era lamentato del tempismo con cui è arrivato il testo del Dpcm da Roma: “Ci mandano il testo del decreto alla sera tardi, sanno che il confronto tra le Regioni è fissato per le 10 del mattino e ci chiedono di dare risposta entro le 11?”, si lamenta il governatore.

Sulla seconda ondata della pandemia ha aggiunto che la Lombardia si è fatta trovare "decisamente più preparata" e in merito ai vaccini anti-Covid ha assicurato: "Siamo pronti con gli spazi per lo stoccaggio e con i frigoriferi, ma non sappiamo ancora con quale vaccino dovremo operare e l’Aifa non si pronuncerà prima della fine di dicembre".

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